La Nuova Sardegna

Spese pazze a Sardegna.it: interviene la Procura

di Mauro Lissia
Spese pazze a Sardegna.it: interviene la Procura

Aperto un fascicolo contro ignoti dopo la segnalazione dell’ex presidente Magi L’amministratore guadagna 50mila euro extra, più alloggio e auto gratis

14 ottobre 2015
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CAGLIARI. È diventato un caso giudiziario quello del direttore generale di Sardegna.it, la società in house della Regione che si occupa del sistema informatico pubblico: acquisiti i servizi pubblicati dalla Nuova Sardegna, le segnalazioni al governatore e agli uffici degli affari generali inviate dall’ex presidente del Cda Franco Magi, la Procura ha deciso di aprire un fascicolo per accertare se negli uffici di via dei Giornalisti siano stati commessi reati. Per adesso si indaga contro ignoti, il riserbo imposto all’iniziativa giudiziaria impedisce di sapere se sia stata ipotizzata un’accusa, che alla luce di quanto emerge dagli atti trasmessi alla Regione potrebbe essere quella di peculato aggravato.

I documenti. Non solo i documenti forniti da Magi ma lo stesso sito istituzionale di Sardegna.it certifica come l’amministratore unico Marcello Barone incassi uno stipendio mensile di novemila euro, per un totale di 179.305 euro all’anno: 40146 euro gli sono dovuti come retribuzione fissa riferita alla qualifica di direttore generale, altri 47319 come retribuzione di posizione, 60972 euro è l’assegno integrativo cui si aggiungono 21.886 euro quale compenso variabile ancorato agli obiettivi.

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I sindaci. Ed è il collegio sindacale della società in house nella relazione dello scorso 5 ottobre a scrivere che «il collegio si ritrova nella peculiare situazione di dover valutare l’indebita percezione di un compenso superiore a quello dovuto, stante le contraddittorie indicazioni del socio stesso». Scrivono ancora i sindaci: «L’amministratore unico ha sicuramente percepito un compenso per la sua attività superiore a quello previsto dalla delibera della giunta regionale» guidata da Mario Floris sui limiti degli stipendi dirigenziali approvata nel 2012».

50 mila euro. Ma come è potuto accadere, senza che nessuno si opponesse? Secondo Magi, l’amministratore di Sardegna.it si sarebbe quadruplicato l’assegno integrativo, così che lo stipendio sforerebbe di circa 50 mila euro il tetto stabilito dall’esecutivo regionale. In un’altra occasione Barone aveva incassato per mesi e mesi uno stipendio maggiorato: quella volta fu costretto a restituire a rate mensili la somma percepita impropriamente.

L’alloggio. La segnalazione di Magi, che si trova anche sulla scrivania del pm Gaetano Porcu - lo stesso magistrato che indaga sulla vicenda Sardegna.It-Affittopoli - contiene però altri aspetti all’attenzione della Procura: Barone avrebbe speso nell’arco del suo mandato di amministratore, dal 2009 ad oggi, una somma vicina ai 50 mila euro per pagare un B&B in piazza Savoia, a Cagliari, malgrado il suo contratto non preveda la copertura delle spese di alloggio. Ancora: una Peugeot 407 in leasing a sua totale disposizione, successivamente sostituita con una Fiat Bravo. Secondo Magi, l’amministratore userebbe le automobili di servizio per recarsi alla sua residenza di Oristano e per gli spostamenti in città.

La Regione. La Regione si è già mossa dopo le segnalazioni di Magi: il direttore generale degli affari generali Antonello Pellegrino ha scritto al governatore Francesco Pigliaru e all’assessore Gianmario Demuro informandoli dei fatti illustrati dall’ex presidente di Sardegna.it e ipotizzando, se venissero confermati «responsabilità in capo all’amministratore, ulteriori rispetto a quelle meramente civilistiche risarcitorie». L’assessore Demuro ha annunciato che qualsiasi intervento dell’amministrazione sarà deciso solo a conclusione dell’istruttoria affidata agli uffici, che dovranno valutare quanto ha segnalato Magi è la verità. Nel frattempo si è mossa la Procura, che dovrebbe acquisire formalmente gli atti al centro dell’indagine.

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