La Nuova Sardegna

Commento contro le donne su Facebook, si dimette la presidente della commissione Pari Opportunità

di Luca Fiori
Una manifestazione per i diritti delle donne in un'immagine d'archivio
Una manifestazione per i diritti delle donne in un'immagine d'archivio

Stefania Chisu, 45enne nuorese, si è fatta da parte in seguito alle polemiche provocate da un suo post. Contro di lei anche 11 delle 19 componenti dell'organismo regionale

16 ottobre 2015
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SASSARI. Alla fine si è fatta da parte. Stefania Chisu, 45 anni, nuorese, ha deciso di dimettersi dalla carica di presidente regionale della Commissione Pari Opportunità, dopo le polemiche scaturite da un suo post su facebook.

Il commento pubblicato sul social network aveva scatenato indignazione e richieste di dimissioni a catena. Perché l'insegnante nuorese si era scaglia contro una particolare categoria di donne e lo ha aveva fatto in modo volgare. La notizia delle dimissioni Stefania Chisu l’ha affidata a “Cronache nuoresi”, il quotidiano online con cui collabora da tempo.

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«A seguito dei recenti avvenimenti con grande rammarico ritengo opportuno dimettermi dalla carica di presidente regionale della Commissione Pari Opportunità - ha commentato - e ho preso questa decisione, semplicemente per ripristinare un clima di serenità».

Tra i primi a insorgere c'erano stato Romina Mura, sindaco di Sadali e deputato del Pd, e Michele Piras, deputato di Sel. Contro Stefania Chisu aveva preso posizione anche il Partito dei Sardi: «Le parole che abbiamo letto non solo offendono le donne e la società tutta ma evidenziano quanto non sia chiaro per la signora Chisu l'obiettivo politico della commissione Pari opportunità che lei stessa presiede».

Ieri infine undici delle diciannove componenti della commissione regionale Pari Opportunità avevano chiesto le sue dimissioni. In una nota le firmatarie della richiesta di dimissioni «rivendicano l’impegno ventennale nel contrasto alle discriminazioni e agli stereotipi di genere che ledono dignità e immagine delle donne» e «preso atto del clamore pubblico suscitato dalle esternazioni non consone alla carica ricoperta dalla presidente Stefania Chisu, ritengono doversi apertamente dissociare invitandola a trarne dovute conseguenze». L’appello è stato raccolto.

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