La Nuova Sardegna

maxi esercitazione nato

Trident, giochi di guerra a Teulada. I tre senatori sardi: «Si spara meno, ma non basta»

Una foto dell'esercitazione Trident scattata in Spagna
Una foto dell'esercitazione Trident scattata in Spagna

Floris (Fi), Lai (Pd) e Uras (Sel) hanno seguito manovre militari e briefing: «La Sardegna contribuisce con territorio e soldati, ora deve vedere riconosciuti i suoi diritti su entrate e beni dismessi»

28 ottobre 2015
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TEULADA. Due ore di esercitazione e diversi briefing per gli osservatori della delegazione parlamentare della Nato che oggi, mercoledì 28, ha visitato il Poligono di Teulada, uno degli scenari nei quali si svolge la Trident Juncture 2015, oggetto di proteste da parte dei movimenti pacifisti che hanno annunciato una manifestazione per il 3 novembre.

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Le attività di oggi sono state seguite da vicino anche dai tre senatori sardi Emilio Floris (Fi), Silvio Lai (Pd) e Luciano Uras (Sel), che hanno ribadito, anche in questa sede, la necessità che la Sardegna, «che contribuisce con il suo territorio e con i suoi uomini (Brigata Sassari), abbia riconosciuto lo status insulare per proseguire con quello di alcuni diritti sulle entrate e sui beni dismessi».

«Ci è stato spiegato che dall'anno scorso non ci sono più tiri da mezzi navali, ma si portano avanti attività più simulate e - ha riferito Uras - Seppure riteniamo che il poligono Teulada abbia una rilevanza notevole per le Forze armate, questo tema va affrontato fuori da ogni tipo di ipocrisia per capire in che modo lo Stato italiano interviene in generale sul ridimensionamento e la dismissione e in particolare nel rapporto con la Sardegna: non parliamo di compensazioni, ma dell'eliminazione di ogni discriminazione».

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«Innanzitutto - ha aggiunto Floris - ci hanno escluso che vengano usati proiettili che contengano sostanze quali torio, fosforo e uranio impoverito. Quindi ho chiesto a che punto fosse la definizione del Sias, cioè il sistema di simulazione della guerra. Se il protocollo con la Regione dovesse andare avanti, sarebbe importante puntare su un centro di ricerca che affronti l'aspetto inquinamento e le guerre simulate. Ci siamo già persi l'aerospaziale, speriamo di non perderci queste ulteriori prospettive».

«Solo un'area della penisola di Teulada viene utilizzata per le attività, mentre nell'altra prosegue la fase di riassetto ambientale - ha spiegato Lai - È chiaro che va sostenuta la battaglia del presidente della Regione perchè si ottengano delle compensazioni».

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