La Nuova Sardegna

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Guide me right, la nuova app sarda per scoprire le città

di Luca Fiori
Guide me right, la nuova app sarda per scoprire le città

Boom di contatti per la piattaforma di servizi nata nel 2013. Il portale del sassarese Luca Sini ha contatti in tutta Italia

31 ottobre 2015
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SASSARI. L’idea è un po’ quella di Uber, l'azienda americana che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'app che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti.

Quella di Luca Sini, sassarese di 31 anni, è stata infatti definita l’Uber dei turisti. La sua invenzione si chiama Guide me right (letteralmente guidami nel modo giusto) e offre, attraverso una piattaforma online, un servizio che permette alle persone residenti in un luogo di proporre esperienze a visitatori, turisti e chiunque altro abbia interesse. Le persone che propongono questo servizio sono chiamate “local friends”- amici locali - per ricalcare il concetto che conoscere un luogo con qualcuno del posto è sempre meglio. Come è accaduto per Uber, che quando è comparsa sul mercato ha scatenato la rabbia dei tassisti in varie parti del mondo, anche Guide me right ha provocato le ire delle guide turistiche, specialmente in Toscana dove si è diffusa maggiormente. Qualche giorno fa il presidente nazionale di Confguide si è scagliato contro la startup sarda, definendola «abusiva».

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Ma l’inventore dell’app che nel 2013 si è aggiudicata lo Start Up Weekend di Tiscali Open Campus che gli è valsa l'accesso alla Startup School di Mind the Bridge a San Francisco, non sembra preoccupato. «Con Guide Me Right - spiega Luca Sini - siamo riusciti a creare una community di persone sparse su tutto il territorio italiano, che a vario titolo partecipano attivamente al portale e che oggi offrono quasi 1000 esperienze in tutta Italia». Ma come funziona Guide me right? È molto semplice: l’idea è quella di integrare le tipiche esperienze di offerta turistica con quelle sociali, che sono quelle più ricercate, avere contatti con le persone del posto, partendo da una passione in comune, come l’arte o la natura. Con i local friends si possono condividere delle attività informali come un aperitivo con gli amici o una festa in spiaggia. Far sentire il turista a casa, insomma, proprio come si farebbe con un amico che viene a trovarci da lontano.

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Chiunque può iscriversi e candidarsi come “local friend”: sarà poi il team di Guide me right ad accertarne identità e valutare la validità dell’offerta. I “local friends” in cambio dell’esperienza che fanno vivere ricevono un piccolo pagamento, deciso in anticipo: ogni esperienza ha un prezzo che solitamente varia dai 5 ai 20 euro, con punte più alte per servizi esclusivi. Il pagamento avviene online, senza l’uso di contanti. Alla fine dell’esperienza la startup rilascia una fattura di prestazione occasionale, che si può inserire nella dichiarazione dei redditi a fine anno, facendo risultare l’attività a norma di legge. Con buona pace di chi non vede Guide Me Right di buon occhio.

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