La Nuova Sardegna

Per i prof neo assunti arriva la svolta ma le critiche restano

di Silvia Sanna ; di Silvia Sanna
Per i prof neo assunti arriva la svolta ma le critiche restano

I 1.451 docenti dovranno accettare la proposta entro il 20 La Uil: problemi non risolti, molti posti ancora scoperti

12 novembre 2015
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SASSARI. Un punto di domanda sui trolley della protesta: simbolo dell’incertezza, del sogno di avere una cattedra ma lontano da casa, dagli affetti, spesso da bimbi piccoli. Quel punto di domanda colorato è stato protagonista in tutte le manifestazioni del Comitato valigie 10 agosto, gli insegnanti precari che – negli aeroporti, nelle piazze, davanti al consiglio regionale – hanno contestato la riforma della Buona scuola di Matteo Renzi. Pochi di loro la valigia l’hanno dovuta fare: la cattedra c’è ma è in una scuola della Penisola, quasi sempre al Nord. Ritorneranno presto, probabilmente. Resteranno qui, invece, i 1451 insegnanti ex precari che martedì alle 16 hanno ricevuto la mail che cambia la vita: proposta di assunzione, quasi sempre nella provincia indicata nella richiesta. È fatta, i professori di fascia C possono iniziare a costruirsi un futuro un po’ più stabile.

I potenziamenti. I 1451 neo assunti (tutti lo saranno il 20 novembre, data entro la quale devo accettare la proposta del ministero) andranno a ricoprire posti vacanti e a potenziare gli organici in numerosi istituti dell’isola. In totale i neo assunti sono 1676: questi i posti a disposizione nell’isola, ma il pessimismo era così diffuso che le domande sono state inferiori, così gli organici saranno rimpolpati con 225 docenti provenienti da altre regioni. Su cosa faranno esattamente e quando inizieranno a lavorare i nuovi prof c’è incertezza: molti siederanno dietro una cattedra, altri saranno inseriti in progetti e gruppi di lavoro. Chi all’inizio dell’anno ha firmato un contratto di supplenza porterà a termine l’incarico, chi non sta lavorando forse dovrà aspettare un paio di mesi prima di entrare in servizio.

Le critiche. «Se oggi quasi 1500 insegnanti smettono di essere precari è ovviamente un fatto positivo. Ma la “Buona scuola" nasconde molti errori – dice Alessandro cherchi, segretario generale Uil scuola – . Gli istituti hanno fatto richiesta degli insegnanti di cui avevano bisogno per il potenziamento, ma questi insegnanti nelle graduatorie non ci sono, se non in alcuni casi. Gli abilitati ci sarebbero stati, sono nella seconda fascia di istituto, insegnano da molti anni con contratti annuali, alcuni anche da 15 anni, sono altamente specializzati – ma la “Buona scuola” – sottolinea Cherchi – per questi precari riserva solo un concorso o l'uscita definitiva dal mondo del lavoro perché la legge 107 dice chiaramente che a decorrere dal 1 settembre 2016 non si potranno superare i 36 mesi di contratti a tempo determinato. Il precariato non è finito: il 50% dei posti disponibili è rimasto scoperto e coperto da supplenze».

La riforma non piace. Tutti o quasi contenti per le 48mila assunzioni, ma la Buona scuola continua a non piacere. Sui social è una pioggia di commenti negativi, in particolare sui super poteri attribuiti ai dirigenti: “Ben vengano i nuovi prof ma si potevano assumere senza creare ducetti e sudditi ricattabili”.

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