La Nuova Sardegna

Corpo ed Eros, in mostra le opere del nuorese Bernardino Palazzi

Un dipinto di Bernardino Palazzi
Un dipinto di Bernardino Palazzi

Dal 27 novembre al 14 febbraio le sue opere più significative, e anche le più private, saranno esposte negli spazi del Museo Man di Nuoro, mentre a Cagliari e a Sassari saranno ospitate nelle sedi della Fondazione Banco di Sardegna

22 novembre 2015
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SASSARI. I bellissimi nudi, i ritratti collettivi degli amici intellettuali, la grafica e le illustrazioni, ma anche i disegni erotici, mai esposti, e le fotografie: Bernardino Palazzi, pittore mondano ed elegante, ma al tempo stesso poco scontato e profondo, è al centro di una grande mostra che attraversa la Sardegna.

Dal 27 novembre al 14 febbraio le sue opere più significative, e anche le più private, saranno esposte negli spazi del Museo Man di Nuoro, mentre a Cagliari e a Sassari saranno ospitate nelle sedi della Fondazione Banco di Sardegna, che proprio con questa iniziativa inaugura il progetto AR/S - Arte Condivisa in Sardegna. Lo scopo è ambizioso.

Partendo dal rilevante patrimonio d'arte conservato dalla stessa Fondazione, il nuovo progetto intende infatti favorire la messa in rete di collezioni pubbliche e private, facendole conoscere a cittadini e turisti attraverso esposizioni diffuse sul territorio regionale. Il tutto accompagnato da momenti di approfondimento, incontri, laboratori, residenze d'artista e progetti di arte pubblica sul territorio. L'oggetto di indagine di AR/S è naturalmente concentrato sulla produzione artistica in Sardegna dalla fine dell«800 a oggi, senza però alcuna rigidità o schematismo. Basti pensare che l'avvio del progetto è appunto una rassegna come 'L'occhio indiscreto. Bernardino Palazzi. Grafico, illustratore, fotografò, dove l'artista è sì di origine sarda, essendo nato a Nuoro nel 1907, ma la sua attività artistica si è sviluppata in gran parte tra Padova, Venezia, la Liguria e Milano. A trent'anni dalla scomparsa e a quasi altrettanti dall'ultima mostra a lui dedicata, Palazzi viene dunque finalmente indagato nella sua terra d'origine, con l'obiettivo non celato di restituirlo alla storia dell'arte europea del XX secolo.

Curata da Maria Pola Dettori, la mostra riunisce opere di proprietà di diversi soggetti sollecitati dalla Fondazione, in primo luogo il Banco di Sardegna e il Museo del Novecento di Milano, insieme a diversi collezionisti privati, sardi e non, che hanno accolto l'invito a mettere a disposizione anche i lavori di Palazzi di loro proprietà. Saranno proprio le due sedi della Fondazione a Cagliari e a Sassari ad accogliere le tele di maggior rilievo, quelle che meglio documentano la carriera del pittore: i capolavori della pittura di nudo degli anni '20-'30 (a Cagliari) e il tema del ritratto collettivo del mondo di intellettuali (a Sassari). Testimonianza di un pittore mondano ed elegante, ma insieme assai meno ovvio di quanto appaia a un primo sguardo, per il quale la rappresentazione del corpo femminile sarà tema costante, soggetto amato e indagato per tutta la vita, ma che avrà nelle opere degli anni milanesi i suoi risultati d'eccellenza.

Al Man di Nuoro ci saranno invece le grafiche e le illustrazioni, accompagnate da apparati documentari e interessanti inediti. In particolare, le fotografie e la serie dei disegni erotici, permetteranno di entrare nell'atmosfera del suo privatissimo atelier, dove appunto il tema del corpo (e secondariamente anche dell'eros) scorre come una corrente sotterranea. Da un lato schizzi e bozzetti ideati come divertissement in cui l'autore non ha remore a raffigurare per sé solo un mondo in cui è la sensualità a dettar legge, a dominare e travolgere, dall'altro gli scatti in cui Palazzi ritrae le sue modelle, le stesse che si ritrovano nei dipinti più famosi per restituire al visitatore quell'atmosfera mai algida e distaccata, bensì calda, intimamente vissuta. Come le lenzuola aggrovigliate sulle quali si distendono, sfrontati o pudichi, i suoi nudi femminili. (Nicoletta Castagni, Ansa)

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