La Nuova Sardegna

Api ed eucalipti decimati in Sardegna da un parassita

di Gian Carlo Bulla
Api ed eucalipti decimati in Sardegna da un parassita

L’insetto attacca le piante e leva nutrimento alle operaie. L’unica speranza è importare dal Brasile un antagonista

27 novembre 2015
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SAN VITO. La vita delle api è messa a rischio da un parassita. Un insetto che attacca le piante di eucaliptus e contribuisce ad affamare le api. Il nemico si chiama Thaumastocoris Peregrinus, il nome scientifico non dice molto, ma due mesi aggredisce le piante di eucaliptus e ne mette a rischio la sopravvivenza. Gli apicoltori disperati chiedono l’aiuto alla Regione. Non vogliono soldi, ma una soluzione per salvare il loro nettare. Chiedono che i burocrati di Cagliari diano il via libera all’importazione del Cleruchoides Noackae. Il nemico giurato del Thaumastocoris Peregrinus. Ma questo insetto antagonista deve arrivare dal Brasile.

Il comitato aziende agricole Sardegna sud est, al quale aderiscono diverse aziende agrumicole e apistiche, l’associazione apicoltori della Sardegna (Apiaresos), e l’organizzazione produttori del settore apistico sardo (Op Terra Antiga), hanno chiesto al servizio fitosanitario della Regione di avviare con procedura di urgenza le pratiche per richiedere il rilascio dell’autorizzazione per l’importazione dal Brasile dell’insetto antagonista, il Cleruchoides Noackae.

L’invasione. I parassiti golosi di eucaliptus dilagano in tutta l’isola, come rivelano gli studi dell’università di Sassari. «Siamo in emergenza – denuncia l’apicoltore Giuseppe Bellosi, portavoce del Comitato aziende agricole Sardegna sud est – . Il peregrinus provoca la perdita delle foglie e impedisce la fotosintesi clorofilliana degli eucalipti. In breve li porta alla morte. Ci saranno gravissime ricadute per l’agrumicoltura, e l’apicoltura. Gli agrumeti privi di frangivento saranno spazzati dal maestrale, gli apicoltori senza il miele di eucaliptus saranno costretti a chiudere. Ma c’è anche un aspetto che ai più è sconosciuto. Perché l’insetto danneggia anche il turismo. I parassiti pungono anche l’uomo e questa estate molti campeggiatori tra Pula e Chia hanno abbandonato le strutture. Avvicinarsi agli eucaliptus significa ricoprirsi di questi insetti che penetrano sotto i vestiti e pungendo potrebbero provocare anche reazioni allergiche».

L’antidoto. Ma gli apicoltori non si rassegnano all’invasione. «Noi apicoltori – continua Bellosi – a settembre, quando il peregrinus ha iniziato a riprodursi massicciamente e in soli due mesi ha colonizzato tutta l’isola, ci siamo mossi subito. Abbiamo allertato il servizio fitosanitario regionale e nazionale. Abbiamo preso contatti con l’Embrapa la ditta brasiliana che alleva l’insetto antagonista, il Cleruchoides noackae. È questo l’unico modo, già utilizzato in Brasile, Sud Africa e Cile, per mettere sotto controllo ed eliminare il parassita senza ricorrere ad assurdi trattamenti che dovrebbero essere realizzati con mezzi aerei contaminando disastrosamente il territorio».

La legge. Per la legge italiana l’importazione di organismi vivi isolati non presenti in Italia è subordinata alla autorizzazione rilasciata dal Servizio fitosanitario centrale. «I funzionari del ministero dell’ambiente – dice Luigi Manias, portavoce di Apiaresos –. Sono favorevoli al rilascio del permesso di importazione mentre quelli del ministero dell’agricoltura sono contrari. Non possiamo più aspettare. Siamo disposti a nostre spese ad acquistare l’insetto antagonista. Ma secondo noi dovrebbe essere Agris a gestire la diffusione dell’insetto antagonista. Noi chiediamo che si intervenga in tempi ristrettissimi. Non possiamo più attendere».

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