La Nuova Sardegna

Farmaceutica bio, Aboca pensa di spostare in Sardegna le sue coltivazioni

Un campo in Sardegna in un'immagine d'archivio
Un campo in Sardegna in un'immagine d'archivio

L'isola e il Marocco nei piani di Valentino Mercati, patron dell'azienda di Sansepolcro (dispositivi medici, integratori e cosmetici), ben deciso a sfuggire a pesticidi e Ogm: «In alcune zone della Toscana non possiamo più difenderci»

30 novembre 2015
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Aboca, l'azienda toscana leader nel settore delle coltivazioni biologiche a scopo farmaceutico, pensa di spostare in Sardegna una parte importante delle sue piantagioni per sfuggire a pesticidi e Ogm sempre più minacciosi in altre parti d'Italia.

L'impresa con sede a Sansepolcro (Arezzo) programma di lasciare alcune zone della Toscana e guarda con attenzione alla nostra isola, ma anche ad altre nazioni, come il Marocco, per i terreni che alimentano la sua produzione naturale di integratori alimentari, dispositivi medici e cosmetici.

La decisione del patron dell'azienda, Valentino Mercati, è riportata oggi, lunedì 30, da alcuni quotidiani. «In realtà - spiega Mercati - stiamo abbandonando alcune aree di coltivazione che non possiamo difendere dai pesticidi delle coltivazioni circostanti in Valtiberina»: piccoli appezzamenti di un territorio molto parcellizzato e quindi più difficilmente difendibile dalla fasce di rispetto, ma soprattutto da un impiego di sostanze chimiche con modalità che Mercati non esita a definire quantomeno «disattente e antiquate».

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Così, spiega, «per salvare un posto di lavoro in agricoltura rischiamo di perderne quattro altrove». Il trasferimento di alcune coltivazioni di Aboca, tuttavia, assicura, non avrà contraccolpi occupazionali per un'azienda che ha circa 800 addetti, sviluppa la produzione su almeno 1.000 ettari e che ha fatto dell'innovazione il proprio Vangelo. «Noi - aggiunge Mercati - la pratichiamo in collaborazione con le università e spendiamo più in ricerca che in stipendi».

Il gruppo Aboca è leader nel settore, 120 milioni di fatturato previsto quest'anno e 180 nel 2016, 830 dipendenti (età media poco oltre i 40 anni) di cui 230 assunti tra 2014 e 2015.

L'annuncio di Aboca non sarebbe  un fulmine a ciel sereno: nei mesi scorsi l'azienda aveva già prospettato i rischi di inquinamento da pesticidi e dalla chimica, usati soprattutto nelle vicine coltivazioni di tabacco, ai sindaci e agli agricoltori della zona.

Qualche area utilizzabile e più lontana dai pericoli è stata già acquistata nella vicina Valdichiana e altre coltivazioni sono state spostate in zone collinari, oltre al trasferimento di alcune coltivazioni in
Sardegna. Le trattative sono già in corso per l'acquisto di un'azienda agricola in Marocco, dove gli Ogm sono proibiti.

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