La Nuova Sardegna

L’Enel dice addio a Portoscuso e Assemini

L’Enel dice addio a Portoscuso e Assemini

Le due centrali sarde fanno parte dell’elenco delle 23 che la società elettrica ha deciso di dismettere e riconvertire

11 dicembre 2015
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SASSARI. L’Enel vende le sue centrali. E a sorpresa nella lista della spesa finisce anche quella di Portoscuso. Con quella di Assemini fa parte delle 23 che la società vuole mettere sul mercato. Una parte sono già dismesse e hanno trovato una riconversione. Alcune diventeranno parchi divertimenti, altri outlet, altri ancora poli logistici. L’Enel ha individuato 23 centrali che considera vecchie e fuori mercato. Verranno chiuse. Per la maggior parte il percorso è già stato deciso, per altre verrà fatto un concorso di idee per cercare una destinazione adatta. Un processo quasi paradossale per la Sardegna che rischia di perdere il regime di essenzialità per le sue centrali. La notizia viene data in anteprima dal Sole 24 Ore in cui viene dato l’elenco nazionale di tutte le centrali che saranno chiuse, con la destinazione.

E se su Assemini c’era quasi la certezza di una sua dismissione, l’Enel non aveva fatto mai mistero di voler rinunciare alla centrale, la vera sorpresa è per Portoscuso, la cui esistenza è centrale per far funzionare le tante industrie che si trovano nell’area di Portovesme. La chiusura di questa centrale significherebbe con molta probabilità di tutta quella zona prodottiva. Le aziende che hanno interrotto la produzione o vivono un momento complicato della loro vita industriale, chiedono come presupposto per riavviare la produzione e potenziare l’impegno proprio il regime di essenzialità per la centrale.

La chiusura non dovrebbe essere immediata, proprio per la debolezza della rete elettrica nell’isola, ma la decisione che ha inserito le centrali nella lista di quelle da dismettere sembra già presa. In altre parole il processo di dismissione potrebbe essere diluito nel tempo e si potrebbe parlare della uscita dal serivizio non prima del 2018. A segnare il destino delle due centrali, quella di Portoscuso va a olio combustibile, quella di Assemini a turbogas, sono secondo l’Enel le leggi del mercato che spingerebbe sempre più verso centrali di dimensioni più piccole e con tecnologie meno impattanti dal punto di vista ambientale e più convenienti da quello economico.

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