La Nuova Sardegna

Vertenza entrate, arrivano 600 milioni

Vertenza entrate, arrivano 600 milioni

Il governo riconosce gli arretrati su quattro voci: il tesoretto sarà liquidato in quattro rate annuali a partire dal 2016

11 dicembre 2015
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. È finita, almeno questa in bene. Dopo tanti anni e chissà quanti tavoli tecnici, il Governo ha riconosciuto alla Sardegna gli arretrati dell’ormai storica Vertenza entrate. Roma liquiderà, nei prossimi quattro anni e dunque a rate, 600 milioni. È ufficiale, non ci sono più dubbi: a Roma di fronte alla commissione paritetica Regione-Stato – ha il compito di vigilare sullo Statuto – il ministero delle Finanze e la Ragioneria generale hanno ammesso che la «Sardegna aveva ragione a pretendere maggiori entrate (sono le compartecipazioni) e da oggi in poi le saranno riconosciute anche in futuro».

I conti. Le voci in più sono quattro. L’Ires, è l’imposta sui redditi d’impresa pagata dalle società che hanno gli stabilimenti in Sardegna ma non la sede legale e finora invece incamerate dallo Stato. Poi tutti gli incassi di qualunque gioco e lotteria nazionale, ovviamente solo dei soldi spesi dai sardi per inseguire la fortuna, e che invece dal 2010 fino a oggi sempre lo Stato teneva per sè. Poi ancora le riserve matematiche, cioè quanto le assicurazioni versano ogni anno al fondo di garanzia sulle polizze vita sottoscritte dai sardi e anche in questo la Sardegna da cinque anni che la Sardegna non riceva un euro. E infine la tassazione sui redditi da capitale maturati sul territorio regionale ma riscossi altrove. Per capire meglio, sono ad esempio le tasse sui conti correnti che i sardi hanno aperto nelle banche con sede legale non nell’isola. Comunque anche questa era un’entrata fino adesso sempre negata alla Regione. E invece dopo la firma dell’accordo: alla Sardegna sono stati riconosciuti gli arretrati dal 2010 al 2015 accumulati per le quattro voci appena elencate. Tra l’altro dal prossimo anno entreranno tutte regime e andranno ad aggiungersi all’Irpef (7/10) e all’Iva (9/10) che già lo Stato trasferisce alla Regione.

L’addizione. Di arretrati la Sardegna incasserà in tutto 900 milioni. Trecento li ha avuti mesi fa come anticipo e sono stati utilizzati per ridurre il debito commerciale. Seicento li riceverà in quattro anni, l’ammontare delle rate non è stato ancora quantificato ma dovrebbe essere intorno ai 150 milioni per volta, È vero che dal credito iniziale – era intorno al miliardo e 200 milioni – manca ancora una buona fetta, ma la Regione sostiene: era stata riconosciuta nel 2014 come competenza. Infine, sempre per far di conto, dal 2016 – con la messa a regime di Ires e del resto – alla Sardegna arriveranno in più 130 milioni (è una media) di entrate ordinarie rispetto a quelle attuali.

Grande soddisfazione. La vittoria sarà celebrata dalla Giunta nei prossimi giorni. Forse sabato con una conferenza congiunta con il presidente della commissione parititetica Francesco Sanna, deputato Pd. Nel frattempo l’unico commento ufficiale è in una nota dell’Ufficio stampa: «Questa Giunta – è scritto – ha lavorato dal primo giorno per ottenere da Roma quanto spettava alla Sardegna e ora ha centrato l’obiettivo». Di tutt’altro avviso l’opposizione. Forza Italia ha ironizzato su «Renzi finto Babbo Natale, che dona pacchi con una mano e con l’altra svuota ogni giorno le casse della Regione». I Riformatori ha detto invece: «Macchè fanfara, arrivano meno soldi del previsto. La montagna ha partorito solo un topolino». (ua)

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative