La Nuova Sardegna

Fondi da restituire, spiragli dall’Ue

Fondi da restituire, spiragli dall’Ue

Il caso dei 28 alberghi: infrazione congelata, sì alla dilazione degli importi

12 dicembre 2015
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SASSARI. Si apre un nuovo spiraglio nella vertenza che vede protagonisti, loro malgrado, 28 alberghi isolani. Strutture obbligate a restituire i contributi a fondo perduto ricevuti grazie auna legge di 17 anni fa, poi cassata dall'Unione europea. Ieri la Commissione Ue ha deciso di congelare l'infrazione aperta nei confronti dell'Italia a causa proprio del mancato recupero di quelli che sono stati considerati aiuti di Stato concessi illegalmente. Lo stop alla procedura è legato all’accoglimento della proposta presentata un paio di mesi dalla Regione, che ha proposto un piano di recupero delle somme in forma dilazionata. Su questo caso l'Italia è stata deferita per la seconda volta, ad aprile scorso, davanti alla Corte Ue, poiché Roma non aveva eseguito la prima sentenza della Corte del 2012, recuperando solo circa 2 milioni sui 15 ingiunti. L'esecutivo Ue successivamente aveva chiesto alla Corte europea di condannare l'Italia una seconda volta imponendo una penale forfettaria di 20 milioni di euro, e una penalità ulteriore di mora di 160mila euro al giorno. Il congelamento della sanzione, che segue lo stop delle cartelle di Equitalia, apre squarci molto positivi nella vertenza.

La restituzione dell’importo a rate, per alcune strutture si tratta di somme a molti zeri, superiori al milione e mezzo di euro, eviterà probabilmente chiusure obbligate. Nel “mirino” dell’Unione Europea ci sono hotel a 5 stelle, villaggi, e bed&breakfast. Uno tsunami che riguarda soprattutto (al 70 per cento) la Gallura, ma anche il Sassarese e in particolare Alghero. Ma con strutture interessate anche nel Cagliaritano e nel Nuorese. Impossibile annullare la sanzione, la Regione ha giocato la carta della restituzione a rate. E l’Europa ha accolto favorevolmente la proposta.

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