La Nuova Sardegna

«Niente docenti tappabuchi, presto tutti avranno un compito»

di Silvia Sanna
«Niente docenti tappabuchi, presto tutti avranno un compito»

Il caso dei 1.474 ex precari di fascia C assunti nell’isola come “potenziamenti” nei vari istituti Il direttore vicario dell’Ufficio scolastico: «Realizzeranno progetti, è questa la ratio della legge»

12 dicembre 2015
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SASSARI. L’incastro perfetto non esiste, il “caos” è normale quando in ballo ci sono così tante persone. Quasi 140mila in tutta Italia, 1474 solo in Sardegna: docenti di fascia C, immessi in ruolo a fine novembre. Dopo tanti anni di precariato, per tutti il posto fisso nella scuola è diventato realtà. Ma niente cattedra, pochissimi tra loro hanno fortuna di insegnare. Tutti sono “potenziamenti”, figure professionali aggiuntive, «necessarie per rimpolpare organici striminziti e contribuire a realizzare progetti per elevare la qualità della didattica. È questa la ratio della riforma Renzi, della legge sulla Buona scuola: rinforzare gli istituti, aumentare la capacità progettuale e inserire docenti in grado di aiutare i dirigenti a organizzare il servizio». Sergio Repetto, direttore vicario dell’Ufficio scolastico regionale, non vuole sentire parlare di insegnanti parcheggiati o utilizzati come tappabuchi: «È ingiusto nei confronti di una riforma così importante e di livello avanzato. Ed è troppo presto per parlare in questo modo: i docenti hanno preso servizio pochi giorni fa». Tutto bene quindi? Non proprio, perché le situazioni confuse sono diverse e il caos non passerà tanto in fretta.

«Tutti assunti». Il direttore vicario ricorda che la riforma Renzi ha svuotato le graduatorie, ha garantito ai precari, finalmente, la certezza del posto fisso. «E l’ha fatto scegliendo di potenziare le scuole che hanno un enorme bisogno di nuove figure. Per esempio – spiega Repetto – i neo assunti costituiscono un nucleo di supplenti stabili all’interno degli istituti». Che possono essere utilizzati per sostituire i docenti in caso di assenze improvvise o di durata inferiore a 15 giorni, perché al sedicesimo giorno le regole prevedono la chiamata di un supplente inserito nella graduatoria d’istituto. Ma il problema nasce quando nella scuola non ci sono docenti delle stesse discipline o nei casi in cui, ci sono anche questi, agli istituti siano stati assegnati docenti che insegnano materie non previste: per esempio gli insegnanti di diritto alle Elementari.

Il futuro. Il 2015 è quello di transizione, il 2016 sarà l’anno zero. Ne è sicuro Sergio Repetto. Che spiega quello che accadrà a settembre: «Ci sarà il piano di mobilitazione straordinaria, tutti i docenti nominatidi recente, di fascia B e di fascia C, potranno avere una nuova sistemazione. Per questo tutti dovranno presentare le domande a febbraio. Il piano è in fase di contrattazione sindacale, per cui ancora non è stato stabilito nei dettagli». Ma docenti di potenziamento potrebbero avere un ruolo diverso: alcuni potrebbero finire dietro una cattedra, moltissimi saranno inseriti all’interno di progetti chiari e strutturati. Nessuno, questo il progetto, dovrà essere un “tappabuchi”.

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