La Nuova Sardegna

CAGLIARI. Il primo a essere soddisfatto, seppure via sms, è stato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio: «Siamo contenti di aver tirato via il Pendolino di Sardegna da un binario morto». Poi, nei discorsi ufficiali, è stata la volta del presidente della Regione. «Questo è soltanto l’inizio e ricordiamoci che non c’è nulla di più sostenibile del treno. La partenza dei Pendolini – ha detto Francesco Pigliaru, è un passaggio decisivo per adeguare agli standard nazionali ed europei la mobilità interna della Sardegna. La ferrovia dovrà essere l’asse portante per mettere in rete o gli aeroporti sardi e far sì che lo sviluppo della sia in pochi Comuni ma diffuso». Poi è stato l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana a ringraziare «chiunque, in questi due anni, ha dato una mano alla Regione per far risorgere un progetto che sembrava essere finito invece fra gli sprechi. Abbiamo lottato e questo debutto non è un punto d’arrivo, ma di partenza. Saremo davvero felici quando la Cagliari-Sassari in treno scenderà sotto le 2 ore e il Cagliari-Olbia non supererà le 2 ore e 15 minuti». Prodigo di complimenti il sindaco di Cagliari Massimo Zedda: «È una tappa fondamentale di avvicinamento a quello che da sempre tutti i sardi pretendono: efficienza e qualità nei trasporti interni». Raggiante anche quello di Sassari, Nicola Sanna, che dirà nella cerimonia di chiusura nel suo municipio: «Le due grandi città della Sardegna sono ora più vicine e ora dobbiamo lavorare tutt’ insieme perché l’isola sia un solo cantiere di progetti». Con il presidente Pigliaru che poco dopo aggiungerà per chiudere anche le recenti polemiche intorno alle città metropolitane: «Sarebbe un suicidio se puntassimo a far tirare l’isola da una sola locomotiva, Cagliari, e tutto il resto restasse fermo. No, vogliamo e crediamo che tutta l’isola debba avere pari dignità nelle opportunità che ci saranno offerte e andremo a cercarci». Al viaggio inaugurale non ha partecipato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, era presente al taglio del nastro: «Abbiamo centrato un obiettivo storico che avvicina nord e sud della Sardegna come sarebbe dovuto essere da molto tempo prima».