La Nuova Sardegna

Pili accusa: una farsa E con la sua Fiat 500 supera il treno veloce

Pili accusa: una farsa E con la sua Fiat 500 supera il treno veloce

Il deputato contro la Regione: un’operazione di propaganda Cani (Pd): evento importante. Sedda (PdS): così l’isola cresce

12 dicembre 2015
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SASSARI. «Una Cinquecento che costa come una Ferrari». Così Mauro Pili ha ribattezzato il nuovo Pendolino. E per dimostrarlo ha dato vita alla “carovana della verità”: ha percorso lo stesso tragitto, da Cagliari a Sassari, a bordo di un’utilitaria Fiat nel mentre il treno attraversava l’isola da sud a nord. E, forse anche con sua grande sorpresa, è stato lui a tagliare il traguardo per primo. «Questa è una farsa costata 80 milioni di euro – tuona l’ex presidente della Regione –. Un treno fermo da 500 giorni, che viaggerà massimo a 86 chilometri orari essendo omologato per una velocità da Cinquecento. L'Atr 365 guadagnerà appena tre minuti sul tratto Oristano-Sassari e 10 sul Cagliari-Oristano». Pili sostiene che, secondo l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie, chiamata a dare l'autorizzazione per viaggiare, il treno, fermo da 500 giorni, non possa nemmeno viaggiare. «Un Pendolino privo di cassa oscillante non può pendolare, quindi non può sostenere curve a velocità sostenuta. Il treno deve fermarsi a San Gavino». Per questo, quello della Regione «è un abuso bello e buono messo in atto solo per scopi di ordine propagandistico. Gli annunci di un treno veloce sono l'ennesima farsa di una Regione, e di un assessore ai Trasporti, totalmente incapaci di gestire i trasporti con il continente e quelli interni. Come se non bastasse, per consentire questa presa in giro costata tanti soldi ai sardi, le ferrovie della Sardegna sono rimaste bloccate per ragioni di sicurezza». «Era evidente a tutti prima ancora della partenza che il viaggio inaugurale del nuovo treno superveloce comprato dalla Regione si sarebbe risolto in una figuraccia – attacca anche il consigliere dei Riformatori, Attilio Dedoni –. Neanche il più livoroso degli oppositori, però, sarebbe stato in grado di immaginare una farsa come quella andata in scena ieri».

L’intero centrosinistra plaude invece al varo del Pendolino. «Un evento importante per il settore dei trasporti e dei collegamenti della Sardegna – sostiene il deputato del Pd Emanuele Cani –. Il treno veloce che rende più vicini i centri di Cagliari e Sassari è un ulteriore passo di un percorso teso a migliorare il sistema di collegamento in Sardegna». «Con il nuovo treno accorciamo tempi e distanze fra le due principali città della Sardegna – aggiunge la collega Romina Mura –. Un primo passo importante a cui ne seguiranno altri. Con importanti interventi sull'infrastruttura e sul materiale rotabile. Un lavoro sinergico fra la Regione, il Governo, Trenitalia e Rfi». «Questo treno è rimasto fermo per 7 anni, ci sono voluti 500 giorni dall'insediamento del nostro Governo per metterlo a disposizione dei cittadini sardi – sostiene Franciscu Sedda, segretario del Partito dei sardi –. Evidentemente chi ha governato prima di noi non ha messo lo stesso impegno o non ha capito l'importanza di poter scegliere il treno al posto dell'auto, tanto per la qualità della vita dei sardi, quanto per l'offerta turistica, quanto per la riduzione dell'impatto sull'ambiente». (al.pi.)

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