La Nuova Sardegna

Si aprono le prime porte sante dell’isola

di Mario Girau
Si aprono le prime porte sante dell’isola

Nel pomeriggio a Tempio, a mezzanotte a Cagliari. Domani le altre 26 più le 12 individuate dal Papa nelle carceri

12 dicembre 2015
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CAGLIARI. Si aprono oggi le prime porte sante della Chiesa sarda: nel pomeriggio nella cattedrale di Tempio, poco prima di mezzanotte nel duomo di Cagliari. Prologo solenne di una festa religiosa ed ecclesiale che, nell'arco di 24 ore, coinvolge tutte le diocesi isolane e centinaia di migliaia di fedeli. I vescovi sperano nelle ricadute locali delle "opere di misericordia" chieste dal Papa a tutti i fedeli. Monsignor Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio, lancia un appello ai rappresentanti delle istituzioni politiche e amministrative della Gallura contro la frammentazione e i particolarismi territoriali. Alle 28 porte sante individuate dai presuli, papa Francesco ne ha aggiunto altre 12, quelle degli istituti di pena. Anche i reclusi, infatti, nelle case circondariali di Is Arenas, Massama, Lanusei, Macomer, Tempio, Sassari, Cagliari, Nuoro, Alghero, Isili, Mamone e Quartucciu passeranno attraverso speciali "Porte della Misericordia". «Nelle cappelle delle carceri i detenuti potranno ottenere l'indulgenza – ha stabilito Bergoglio – e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà».

Fedeli provenienti dalle 52 parrocchie della diocesi, 78 preti e 10 religiosi si daranno appuntamento alle 17 davanti alla chiesa di sant'Antonio di Tempio, dove partirà una processione verso la cattedrale per la solenne apertura dell'anno santo. Il Papa chiede ai vescovi segnali e risultati concreti e opere di bene da questo Giubileo. Soprattutto sul fronte della carità: alcune sono state anticipate nei giorni scorsi; le altre saranno comunicate oggi e domani. Monsignor Sanguinetti creerà due "cittadelle della carità", una a Tempio, già in funzione, e l'altra a Olbia. «La cittadella – dice il vescovo gallurese – è pensata e organizzata in modo da garantire il massimo della dignità alle persone, che troveranno il sostegno di cui hanno bisogno a partire dal centro di ascolto, al quale si affiancano gli sportelli psicologico, medico, legale, del micro-credito, del prestito della speranza, fino a una boutique e a un emporio, dove potranno scegliere, secondo i propri bisogni, indumenti, vitto e beni di prima necessità per la casa». Forte appello del vescovo alle istituzioni per la coesione territoriale. «Assistiamo con preoccupazione – dice Sanguinetti – a una vistosa frammentazione, mancano una visione d'insieme e uno sforzo condiviso di conciliare gli interessi di campanile con quelli più generali dell'intero territorio, che negli ultimi anni sta conoscendo un pericoloso arretramento di alcuni importanti presidi dello Stato. Contiamo di favorire, iiniziative da concordare insieme, volte a un proficuo dialogo che avvicini le diverse zone del territorio per una fattiva ricerca del bene comune».

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