La Nuova Sardegna

Mercoledì si ferma la sanità: medici sardi in sciopero per 24 ore

Giovanni Barroccu, segretario regionale della Fimmg
Giovanni Barroccu, segretario regionale della Fimmg

I camici bianchi si asterranno dal lavoro in tutta Italia per protestare contro le scelte del governo

14 dicembre 2015
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SASSARI. I medici incrociano le braccia contro le politiche del governo sulla sanità. Anche in Sardegna mercoledì tutti i camici bianchi si asterranno dal lavoro. Uno sciopero generale della sanità pubblica che in Italia non si vedeva da anni.

Aderiscono tutte le sigle sindacali: Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici, Fvm, Fassid, Cisl Medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials Medici, Uil Medici, Fimmg, Snami, Smi, Intesa Sindacale Cisl Medici-Fp Cgil Medici-Simet-Sumai, Sumai, Fespa, Fimp, Cipe e Andi.

«I motivi dello sciopero sono diversi – spiega Giovanni Barroccu, segretario regionale di Fimmg –. Dal mancato finanziamento del Fondo sanitario nazionale ai nuovi tagli previsti per la sanità pubblica, dal blocco dei turn over alle politiche orientate esclusivamente a una gestione contabile del Servizio sanitario. Vogliono che dedichiamo più tempo alla burocrazia che alle cure del paziente».

I disagi previsti riguarderanno l’erogazione dei servizi ambulatoriali e ospedalieri fatti salvi i casi di urgenza. Saranno garantiti l’assistenza programmata e integrata. Allo sciopero aderiranno anche le guardie mediche, con una astensione dalla mezzanotte alle 8 e dalle 20 alla mezzanotte di mercoledì 16.

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