La Nuova Sardegna

Stop all’embargo sul maialetto sardo

di Antonello Palmas
Stop all’embargo sul maialetto sardo

Il porcetto e altre carni termizzate possono essere esportati fuori dall’isola dopo 49 mesi di blocco per la peste suina

15 dicembre 2015
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SASSARI. Ha dovuto attendere la bellezza di 1490 giorni di embargo per il timore della peste suina, ma ora il maialetto sardo “termizzato” può essere commercializzato liberamente anche oltre i confini sardi: i primi prodotti partiranno domani.Avviene dopo mesi di contatti tra ministero e Regione e dà fiducia all'asse Coldiretti-Assica (l'Associazione industriali carni e salumi) che in stretto contatto con allevatori e trasformatori ha lavorato seriamente e assiduamente per garantire l'attivazione di tutte le misure previste per consentire l'esportazione in sicurezza.

Il via libera è stato formalizzato dal ministero alla Sanità che con una deroga speciale ha confermato, come annunciato a ottobre ad Expo dal direttore generale dell'ufficio Sanità animale, Silvio Borrello, la possibilità di poter esportare il porcetto e tutti i prodotti suini trattati termicamente a condizione di un accordo di filiera tra gli allevatori, macellatori e trasformatori «volenterosi, seri e onesti che rispettano le regole».

«È un importante risultato, atteso da tempo e frutto della collaborazione responsabile tra i soggetti della filiera suinicola e le istituzioni» afferma l'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Che ricorda il lavoro svolto insieme alle colleghe dell'Agricoltura e dell'Ambiente, Elisabetta Falchi e Donatella Spano, con i rispettivi assessorati; l'importante ruolo dell'Unità di progetto per la peste suina, guidata dal direttore generale della Presidenza, Alessandro De Martini; l'azione propositiva e fondamentale di Coldiretti e Assica.

«Una giornata storica per tutta la Sardegna – la definisce il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu –, abbiamo liberato il maialetto, simbolo dell'agroalimentare sardo e tutti i prodotti derivati termizzati confinati nel perimetro sardo da oltre 4 anni (il blocco risale all’11 novembre 2011). Di fondamentale importanza è stata la deroga che ha consentito al maialetto di essere presente all'Expo; una vetrina internazionale durante la quale, in sinergia con gli allevatori e trasformatori abbiamo dimostrato al mondo che in Sardegna, nonostante gli innumerevoli errori commessi e i gufi, riusciamo ad allevare in sicurezza un animale sano e genuino».

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