La Nuova Sardegna

Meno automobili in Sardegna, calo record a Olbia

Meno automobili in Sardegna, calo record a Olbia

In discesa il tasso di motorizzazione nei capoluoghi. Ma in Gallura il rapporto tra vetture e abitanti resta il più alto dell’isola

30 dicembre 2015
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SASSARI. In diminuzione nella maggior parte della Sardegna il tasso di motorizzazione (e cioè le autovetture circolanti ogni 1.000 abitanti). Lo dice uno studio del Centro studi Continental (azienda produttrice di pneumatici) su dati Aci e Istat, basato sul periodo che va dal 2008 al 2014. A Cagliari si è passati da 670,6 a 653 (con un calo del 2,6%). Una diminuzione del tasso di motorizzazione è stata rilevata anche in altri comuni capoluogo di provincia, come Oristano (da 657.1 a 656.6, calo del -0,1%), Tempio Pausania (da 618.1 a 612.1, -1%), Tortolì (da 659.4 a 649.9, -1.4%), Nuoro (da 688.7 a 679.2, -1,4%), Sassari (da 657.9 a 629.8, -4,3%) e Olbia, che mantiene comunque il parco auto più numeroso dell'isola (da 743.9 a 676.7, -9,0%).

I comuni capoluogo di provincia sardi che hanno registrato invece un aumento del tasso di motorizzazione sono stati Carbonia (da 591.2 a 604.9, +2,3%), Iglesias (da 567.7 a 586.6, +3,3%), Lanusei (da 635.9 a 662.0, +4,1%), Villacidro (da 553.0 a 578.1, +4,6%) e Sanluri (da 553.1 a 579.5, +4,8%).

A livello nazionale, dal 2008 al 2014 il tasso di motorizzazione è passato da 633 a 602,7 con un calo del 4,8%. Il tasso di motorizzazione italiano è minore rispetto a quello dei paesi del nord America (649 auto ogni 1.000 abitanti) ma, nonostante il calo degli ultimi anni, è ancora sensibilmente maggiore rispetto a quello europeo (546 auto ogni 1.000 abitanti), ed a quello di Giappone e Corea del Sud (544 auto ogni 1.00 abitanti). A questo bisogna aggiungere il fatto che l'età media del parco di autovetture circolanti in Italia è molto alta, soprattutto nelle regioni del meridione.

Il calo del tasso di motorizzazione registrato negli ultimi anni trova le sue cause nelle sempre maggiori difficoltà da parte degli abitanti delle città ad utilizzare l'auto: sono infatti aumentate nei centri cittadini le piste ciclabili e le zone Ztl (in cui la circolazione è vietata per la grande maggioranza delle autovetture). Allo stesso tempo è drasticamente diminuito il numero parcheggi gratuiti disponibili.

Occorre però evidenziare che ancora oggi in molti casi l'uso delle autovetture non ha alternative praticabili, soprattutto se si pensa che in molte città i trasporti pubblici funzionano male e costano sempre di più e che alcuni servizi di grande importanza, come la consegna delle merci, non possono essere fatti se non con l'uso di mezzi a motore.

Dai dati scaturiti dallo studio della Continental emerge il fatto che, nonostante la diminuzione degli ultimi anni, nelle città italiane sono ancora in circolazione molte autovetture, con un'età media piuttosto alta e quindi inquinanti e poco sicure.

«Questa situazione – commentano gli autori – meriterebbe un'attenzione particolare da parte delle istituzioni, con provvedimenti che favoriscano un ricambio accelerato del parco circolante. Vista la particolare situazione economica che il nostro Paese sta attraversando, però, tali provvedimenti non sembrano all'ordine del giorno». Anzi sembra che la tendenza degli italiani, soprattutto nel meridione, sia quella di tenere "in vita" la vettura il più a lungo possibile a causa dei costi e della crisi.

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