Giallo su una barca arenata ad Arborea
di Enrico Carta
All’interno taniche di benzina e un drappo dell’Algeria. Forse trasportava nell’isola alcuni migranti
07 gennaio 2016
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ARBOREA. Una barca di legno e vetroresina lunga cinque metri. A bordo alcune taniche vuote con un forte odore di benzina, pacchi vuoti per alimenti con scritte in arabo e un drappo con una scritta in arabo e un’altra in italiano – “Algeria” –. La barca è alla deriva, senza nessuna persona a bordo, e poggia sulla battigia della spiaggia di Arborea in prossimità della strada numero 28. La nota martedì sera una persona che passeggia e così chiama i carabinieri della stazione che immediatamente arrivano in spiaggia.
Il sospetto è che l’imbarcazione, che al momento del ritrovamento non aveva più il motore, possa aver trasportato dei migranti per un tratto di mare più breve rispetto a quello fatto per la traversata dall’Africa alla Sardegna. Magari i migranti potrebbero aver compiuto con la piccola barca solo l’ultima fase del lungo tragitto per mare e ovviamente bisogna stabilire se l’approdo ultimo del natante ad Arborea sia solo una casualità. La barca potrebbe infatti anche essere stata abbandonata in qualche altra località per poi venir trascinata dalla corrente e compiere la sua tappa finale sino alla spiaggia di Arborea.
Ad ogni modo si rendono necessari accertamenti che i carabinieri della stazione e quelli del Comando provinciale stanno tuttora effettuando. Si cerca di capire infatti se possa esserci stato uno sbarco di clandestini, fatto che sarebbe una novità per le coste oristanesi ritenute fuori rotta e certamente meno comode di quelle del sud Sardegna per la maggiore distanza con il continente africano. Gli elementi a disposizione dei militari dell’Arma non sono certo tantissimi, ma con quel poco che si ha si prova a dare una spiegazione a questa misteriosa comparsa. Intanto la barca è stata recuperata dalla Capitaneria di Porto che la custodisce.
