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In piazza per la questione morale

In piazza per la questione morale

Cremone: dovrebbe valere per tutti, ma si è dimessa solo Barracciu

09 gennaio 2016
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CAGLIARI. Nella logica dei partiti politici i rinvii a giudizio hanno un peso diverso: a Francesca Barracciu l’accusa di peculato aggravato, poi sfociata nell’incriminazione formale, è costata la candidatura a governatore che si era guadagnata con la vittoria alle primarie. Per Massimo Zedda il processo per due abusi d’ufficio legati alla vicenda del teatro lirico e l’inchiesta-bis che ha provocato un cataclisma in Procura, non basta a imporgli il classico passo indietro per le prossime amministrative di Cagliari. Stesso ragionamento per Pierpaolo Vargiu: è indagato nel procedimento sui fondi ai gruppi eppure concorrerà alla carica di sindaco. Ecco perché ieri mattina alcuni militanti di Sardegna Pulita e della Confederazione sindacale sarda hanno presidiato l’ingresso principale del palazzo di giustizia richiamandosi provocatoriamente al caso Barracciu: «È l'unica ad aver lasciato dopo il rinvio a giudizio – ha osservato Angelo Cremone, sfoderando un cartello con l’immagine dell’ex sottosegretaria – se esiste una questione morale deve valere per tutti, dunque ridateci la Barracciu». Al contrario per Cremone sono stati usati «due pesi e due misure, che gettano un'ombra sull'etica della politica in Sardegna». Nessuna richiesta di rinuncia è stata rivolta a Zedda e a Vargiu: «Non entriamo nel merito delle vicende giudiziarie – ha spiegato Cremone – quello è lavoro per i magistrati. Osserviamo solo come i partiti valutino diversamente situazioni che hanno evidenti analogie». (m.l)

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