La Nuova Sardegna

La circonvallazione della discordia

Finziamenti regionali, Uri rifiuta 340mila euro

Finziamenti regionali, Uri rifiuta 340mila euro

URI. A rigor di logica, ogni centesimo che entra nelle casse di un Comune dovrebbe essere accolto come una manna. Non a Uri – almeno così sembra - dove hanno detto no alla Regione e a 340mila euro...

12 gennaio 2016
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URI. A rigor di logica, ogni centesimo che entra nelle casse di un Comune dovrebbe essere accolto come una manna. Non a Uri – almeno così sembra - dove hanno detto no alla Regione e a 340mila euro destinati a realizzare una nuova circonvallazione in paese, suscitando forti proteste da parte della minoranza. Ora con un progetto esecutivo nel cassetto e una parcella da 40mila euro già pagata, realizzare l’opera in futuro sarà complicatissimo.

La storia. L’opera fu pensata nel 2010 senza però vedere mai la luce. Si trattava di creare un raccordo stradale che alleggerisse il centro storico del paese del Coros. Per farlo, l’allora sindaco Giovanni Biddau scelse la via del mutuo: 425mila euro erano sufficienti. Due anni più tardi e con il nuovo sindaco insediato (Gennaro Galzerano), il progetto entra in lizza per un finanziamento regionale da 340mila euro, ai quali il Comune avrebbe potuto sommare i restanti 85mila da attingere dal bilancio. Trascorre altro tempo prima la Regione disponga lo scorrimento delle graduatorie. Il 2013 è l’anno di Uri. Il finanziamento è pronto. Bisogna soltanto inviare la documentazione e garantire le coperture. Ecco che la giunta comunale cambia idea: il mutuo assume una nuova forma e viene dirottato su altri progetti, tranne che sull’opera stradale, che rimane così orfana del cofinanziamento necessario. Da lì a gettare alle ortiche il finanziamento regionale è un passo. E infatti arriva la decisione della giunta che manda a dire alla Regione di lasciar perdere. Il motivo? Il Comune non ha i soldi necessari e nemmeno la possibilità di accendere altri mutui.

Lo scontro. Il caso ha innescato lo scontro politico. Da una parte la minoranza dell’ex sindaco Biddau che spara cannonate contro il gruppo di maggioranza “Cherimus”. Dall’altra il sindaco Galzerano che difende la scelta. «Quando mi sono insediato – spiega il primo cittadino – ho trovato un sacco di opere lasciate a metà e ho preferito dare la priorità ad altro. Inoltre, l’adeguamento del prezzo degli espropri ha fatto lievitare il prezzo del progetto e non avevamo la disponibilità economica per cofinanziare».

I lavori non si fanno ma è arrivata la parcella del progettista: circa 44mila euro. «Oltre alla rinuncia al finanziamento di un’opera importante per la nostra comunità – commenta Biddau - abbiamo pagato un progetto che da un’opportunità si è trasformato in uno spreco senza precedenti». (s.s.)

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