La Nuova Sardegna

Il centrodestra a Pigliaru: «Difenda le basi militari»

Il centrodestra a Pigliaru: «Difenda le basi militari»

Per l’opposizione la Regione deve evitare la chiusura di Decimomannu e Teulada La rinuncia alle forze armate avrebbe gravi effetti sulla sicurezza e l’economia

16 gennaio 2016
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CAGLIARI. «Con la partenza quasi certa dei tedeschi, la base militare di Decimomannu si avvia verso la chiusura e la giunta non deve restare inerte». È quanto chiedono 15 consiglieri regionali del centrodestra che parlano di totale indifferenza del governatore Francesco Pigliaru e del centrosinistra al governo. Secondo gli esponenti dell’opposizione «la logica antimilitarista e populista del presidente rischia di ripercuotersi sull’economia isolana, visto l’elevato numero di quanti lavorano in quelle aree e l’indotto che queste generano. Di questo passo si favorisce anche la dismissione del Poligono di Capo Teulada e della base di Capo Frasca, con conseguenze gravissime». I partiti di minoranza chiedono alla Regioe «di affrontare l’argomento senza farsi trascinare dall’ondata retorica e demagogica che propugna il no all’esercito a prescindere, e che in Sardegna sembra avere preso piede, non considerando cosa significhi rinunciare alle forze armate. Per questo è doveroso che il presidente analizzi le circostanze, partendo da due presupposti». Secondo il centrodestra non si può non considerare «l’importanza dell’esercito in termini di difesa e la rilevanza delle forze armate in considerazione dell’economia che garantiscono all’isola. Quanto al primo aspetto, la Sardegna, e quindi l’Italia, non può permettersi di rinunciare all’addestramento dei militari, sia per il particolare momento storico, sia perché la nostra nazione appartiene al Patto Atlantico. E il Poligono di Capo Teulada è una palestra. E noi dobbiamo puntare alla sicurezza dei militari impegnati nelle missioni di pace, garantendo un esercito addestrato nel migliore dei modi. Sul secondo aspetto, sono innegabili le ricadute economiche di cui beneficiano le comunità locali (e non solo) che ospitano le basi militari. Il Governatore deve guardare in faccia la realtà, non facendosi trascinare dall’ondata antimilitarista».

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