La Nuova Sardegna

politica regionale

Minoranza Pd in conclave, Soru sempre più debole

di Luca Rojch
Renatpo Soru, segretario regionale del Pd
Renatpo Soru, segretario regionale del Pd

A Tramatza il vertice dell’area minoritaria tra prove di dialogo e voglia di unità. Documento di Spissu: dobbiamo dare risposte a un’isola in forte difficoltà

25 gennaio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Difficile riuscire a restare a galla tra le correnti in tempesta del Pd. La maggioranza si è frantumata nelle mille tessere di un mosaico. La minoranza del partito cerca di capire quali sono i margini di manovra.

Al centro c’è il segretario, Renato Soru, senza più una maggioranza che lo sostiene. Le altre anime del patto che ha retto il partito dal 2013 hanno deciso di staccare la spina al segretario. Anche se non lo diranno mai. L’asse Fadda-Cabras spezza il patto e porta via i rappresentanti della segreteria. La formalizzazione delle dimissioni è solo questione di giorni.

La minoranza. L’ultimo scoglio a cui potrebbe aggrapparsi Soru è la minoranza, che questa mattina si riunirà a Tramatza per prendere una posizione condivisa. Dovrebbe essere un no a qualsiasi possibilità di fare da stampella alla maggioranza. Anche se voci informali parlano di un dialogo sotterraneo tra il segretario e una parte dell’ala minoritaria del Pd. Trattative che vengono negate. Il renziano Gavino Manca, che molti darebbero come certo proprietario di un futuro seggio da elezione sicura per le prossime politiche, nega qualsiasi possibilità di trattative sottobanco. «A me personalmente queste cose non interessano – spiega –. Al contrario sono sicuro che tutta la parte del Pd che non ha sostenuto la segreteria di Soru senta in ogni caso il dovere politico di mantenere il partito unito e dare una risposta. Ma non posso dire cosa faremo. Ci incontriamo proprio per mettere a punto una posizione comune». Ma sembra difficile che ci possa essere un sostegno all’ex governatore.

Documento d’addio. Le anime della ex maggioranza non parteciperanno alla riunione dei 17 che Soru ha convocato per sabato a Oristano. Ma non chiedono le dimissioni del segretario. Al tavolo di Tramatza Giacomo Spissu, Paolo Fadda, Gianfranco Ganau, Roberto Deriu, e Silvio Lai hanno discusso a lungo con gli altri iscritti per decidere una strategia comune. Un dialogo che ha portato a un punto di svolta. La sintesi è in un lungo documento firmato da Giacomo Spissu, che rappresenta la volontà della maggioranza, chiarisce motivi e scelte. Almeno quelle ufficiali. «Tutti gli interventi hanno messo in evidenza l’insoddisfazione per la conduzione del partito in questi mesi e la crescente difficoltà a condividere i processi politici. Le richieste di collegialità e di maggiore coinvolgimento sono state liquidate come prassi del passato e l'allargamento dei processi decisionali come tentativo di condizionamento e di restaurazione di pratiche correntizie». Scontato dire che l’oggetto delle critiche è Soru. «La grande responsabilità che il partito ha nel governo della Regione e della gran parte dei comuni sardi, la necessità di dare risposte non consentono il mantenimento di una situazione confusa e debole. Sono venute meno le condizioni che hanno portato alla condivisione del processo politico congressuale che ha portato alla elezione del segretario. Non ci sentiamo vincolati a quel patto e agiremo dentro e fuori dal partito per rilanciare la discussione sui temi dell'agenda politico a partire dall'impegno nei prossimi appuntamenti elettorali». L’ultimo affondo è sulla giunta. «Questo vale in modo particolare per i temi che la giunta e il consiglio regionale affrontano in queste settimane: dalla riforma degli enti locali, alla riorganizzazione del sistema sanitario, alla ricerca delle risorse per far fronte all'enorme costo che produce. Alla luce di queste considerazioni si è unanimemente valutato che debba essere azzerata la presenza dei rappresentanti dell'area nella segreteria e ha rivolto l'invito a dimettersi».

Il futuro. Sembra allontanarsi l’ipotesi di rimpasto in giunta. Al contrario il cambio del capogruppo in consiglio diventa molto probabile. Ma forse si eviteranno strappi, anche perché le elezioni sono a un passo e la giunta affronta un momento cruciale della legislatura e cerca di portare a casa riforme storiche su enti locali e sanità.

In Primo Piano
L’industria delle vacanze

Tassa di soggiorno, per l’isola un tesoretto da 25 milioni di euro

Le nostre iniziative