La Nuova Sardegna

maggioranza agitata

Tra giunta e consiglio rapporti ad alta tensione

Tra giunta e consiglio rapporti ad alta tensione

CAGLIARI. Superpotente, tanto da fare opposizione a se stesso. Il centrosinistra in Regione ha iniziato con una certa insistenza a fare la guerra alla sua giunta. Nessuno immagini barricate o missili...

01 febbraio 2016
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CAGLIARI. Superpotente, tanto da fare opposizione a se stesso. Il centrosinistra in Regione ha iniziato con una certa insistenza a fare la guerra alla sua giunta. Nessuno immagini barricate o missili incendiari contro Pigliaru e compagni, ma una continua lotta muscolare.

I precedenti. Il segno di una distanza crescente tra giunta e consiglio si materializza in modo sempre più evidente. Il primo strappo reale si è avvertito con la riforma degli enti locali. In aula è entrata una legge e ne è uscita una del tutto differente. I consiglieri hanno imposto, almeno in parte, una robusta revisione all’impianto della legge. La differenza più che filosofica è di campanile. La giunta non è stata eletta, i consiglieri sì. E ai territori devono rispondere.

Il mal di pancia. Ma il vero strappo rischia di consumarsi sull’aumento dell'irpef. Studiato dalla giunta per coprire il buco da 400 milioni della spesa sanitaria ha fatto il pieno di critiche. E nessuno dei consiglieri, anche quelli più fedeli alla linea, è pronto a immolare la carriera politica sull’altare del pareggio di bilancio. Così prima il presidente della commissione Finanza, Franco Sabatini, Pd, poi a valanga un po’ tutti hanno chiesto che la giunta riveda gli aumenti. E prima di loro già una parte della maggioranza, come Anna Maria Busia Cd, avevano contestato la soluzione. La giunta studia una soluzione, ma non è semplicissima. L’idea che il governo dia alla Regione 100 milioni di euro, quelli degli accantonamenti, somiglia a un’ottimistica previsione che ha le sue radici su una nuvola. Si potrebbe chiedere che lo Stato si accolli il costo dei farmaci innovativi. Costosissimi e indispensabili per curare le malattie più gravi e aggressive. Ma anche in questo caso si dovrebbe fare opera di persuasione. Ma per la giunta sembra essere diventato essenziale trovare una soluzione alternativa, per non vedere la ribellione dei suoi stessi consiglieri.

Acque agitate. Ma anche a distanza non mancano le stilettate che arrivano dal consiglio. Una parte di consiglieri della maggioranza nelle scorse settimane ha presentato una interrogazione contro la possibilità, più ipotetica che reale, di cedere un pacchetto di azioni di Abbanoa ai privati. L'idea era stata appena abbozzata dall'assessore ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda, quasi sfinito per la montagna di euro che servirebbero per rifare le condotte colabrodo dell'isola. L'assessore aveva ventilato la possibilità di cedere una piccola percentuale delle quote di Abbanoa ai privati per fare cassa e dare il via a una serie di interventi indispensabili su un sistema idrico al collasso. Ipotesi che è stata subito contestata dagli stessi consiglieri di maggioranza, Emilio Usula e Paolo Zedda (Rossomori), Alessandro Collu (Soberania) e Salvatore Demontis (Pd), Daniele Cocco, Eugenio Lai e Francesco Agus (Sel), Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia (Upc), Mondo Perra (Psi), Fabrizio Anedda (Sinistra sarda) e il consigliere di minoranza Christian Solinas (Psd'Az) presentano un'interpellanza. Ma l'ipotesi viene da subito ridimensionata dall'assessore Maninchedda.

Bastano un paio di giorni per far esplodere un nuovo caso con l'interrogazione presentata da Francesco Agus, Daniele Cocco, Paolo Zedda, Emilio Usula, Mondo Perra, Pierfranco Zanchetta e Antonio Gaia. Anche in questo caso si chiede conto di una scelta portata avanti dalla giunta che sembra non avere il sostegno della maggioranza. Il commissariamento della Conservatoria delle coste. Iniziato nel giugno 2014, doveva durare sei mesi, ma si trascina avanti da tempo. Tra le polemiche. In particolare sui costi. Doveva essere un provvedimento tampone, al massimo sei mesi, ma il provvedimento preso dall'assessore all'Ambiente Donatella Spano nel giugno del 2014 è ancora in vigore. Rinnovo dopo rinnovo. La Conservatoria è ancora commissariata a quasi due anni di distanza. Una scelta che ha potato la Regione a pagare in questi anni lo stipendio all'ex direttore dell’Agenzia Alessio Satta, 280mila euro, e il compenso al commissario attuale Giorgio Cicalò, 120mila euro lordi all'anno.

Oltre alla paralisi delle attività della Conservatoria. (l.roj)

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