La Nuova Sardegna

Dal settore aerospaziale speranze di lavoro per la Sardegna

di Alessandra Sallemi
Dal settore aerospaziale speranze di lavoro per la Sardegna

Salgono a 25 i soci del Distretto che in due anni di vita ha elaborato 35 progetti e punta a un accordo con la Regione

06 febbraio 2016
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CAGLIARI. Cinque nuovi soci per il Distretto aerospaziale italiano nato in Sardegna nel 2013 sotto la guida di Giacomo Cao direttore del Dipartimento universitario di ingegneria meccanica, chimica e dei materiali, 35 progetti già nel cassetto pronti da sviluppare. Ieri Cao ha tenuto una conferenza stampa per presentare i soci che si aggiungono agli altri 20 e per raccontare del futuro che si è delineato nei 28 mesi di vita del Distretto.

C’è un mondo di studi e di ricerche applicate che ormai guarda alla Sardegna e i cinque soci nuovi sono la dimostrazione che anche l’impresa crede nello sviluppo di questo settore. I cinque sono Aeronike Srl, Gem Elettronica Srl, MR8 Srls, Oben Srl e U-Avitalia Srl, la prospettiva è di stipulare un accordo di programma con la Regione per un cofinanziamento, gli incontri sono già cominciati. Il Distretto ha elaborato i progetti per risolvere alcuni problemi in diversi campi: dalla protezione civile ai test per gli aerei-droni, dai test per i combustibili del lanciatore Vega di progettazione italiana per i razzi spaziali al monitoraggio dei detriti spaziali e degli eventuali meteoriti che costituiscono un pericolo molto temuto per i satelliti in orbita. Il Distretto ha ricevuto una commessa per lo sviluppo di materiali necessari al lanciatore Vega. A Porto Torres, è noto, è in corso una trattativa per creare le condizioni necessarie a una piattaforma di test per i motori a propellenti liquidi e solidi sempre per il lanciatore Vega.

Intorno al lanciatore di produzione italiana c’è un programma di test fino al 2024 fortemente voluto dall’Agenzia aerospaziale italiana e c’è molta attesa perché si crei sul suolo nazionale una piattaforma, appunto, per le prove. Il motivo sta nel fatto che la Francia ha un suo lanciatore per razzi, si chiama Arianna, ma, a differenza dell’Italia, vicino a Bordeaux c’è un grande spazio dedicato a tutti i test che sarà necessario fare per il lanciatore. In questo scenario il Distretto aerospaziale sardo sta diventando un punto di riferimento e la scelta di grosse società come Aeronike o Gem Elettronica srl di entrare del Distretto con una quota (il capitale è aumentato da 76mila a 90mila euro) dimostra che c’è fiducia nel progetto.

«Per l’università - commenta Cao - si tratta di una occasione importante per trovare collocazioni occupazionali di alto livello per i propri laureati. Naturalmente sono previste assunzioni anche in tutti i settori indirettamente coinvolti nelle iniziative progettuali che abbiamo presentato. L’ aerospazio è stato inserito dalla Regione Sardegna tra i settori della strategia di specializzazione intelligente e, in seguito a questo dichiarato interesse, siamo fiduciosi che i livelli di confinanziamento saranno adeguati».

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