La Nuova Sardegna

Protezione civile, al via il tavolo per le emergenze

Protezione civile, al via il tavolo per le emergenze

Si è insediato il team che deve elaborare il piano regionale L’assessore Spano: investire in sicurezza è un obbligo

08 febbraio 2016
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. La macchina della Protezione si mette in moto. L’assessore all’Ambiente Donatella Spano ha insediato il tavolo tecnico che ha l’incarico di elaborare il piano regionale per fare fronte alle emergenze idrogeologiche. Uno strumento indispensabile per organizzare le procedure di emergenza, controllare il territorio e dare sostegno ai cittadini dopo ogni calamità naturale. «Stiamo investendo in sicurezza portando avanti il perfezionamento del sistema di protezione civile regionale – afferma l’assessore – e la redazione del piano è fondamentale perché rafforza quanto già previsto nel manuale operativo delle allerte. Stiamo seguendo tempi molto precisi. Noi viviamo purtroppo in un territorio fortemente vulnerabile e colpito da eventi calamitosi con una frequenza sempre maggiore. Di qui, la necessità di tenere fede anche al cronoprogramma della pianificazione».

A fare parte del tavolo tecnico, oltre alla direzione generale della Protezione civile, sono stati chiamati i direttori di Adis (agenzia regionale del distretto idrografico), Arpas (agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), corpo forestale, assessorato dei Lavori pubblici, Ente foreste ed Enas (ente delle acque della Sardegna). Nella prima riunione, convocata nella sede della Protezione civile, sono stati dettati i tempi e affrontati gli elementi di maggiore complessità del documento, seguendo lo stesso approccio emergenziale già adottato per il piano regionale antincendio. I vari componenti del tavolo stanno lavorando alla predisposizione, secondo uno schema coordinato, delle attività operative necessarie a un intervento di prevenzione e soccorso armonizzato e sinergico, sia a favore del territorio che delle popolazioni più esposte a eventi calamitosi in caso di emergenza. Allo studio anche un documento di ricognizione e di conoscenza del territorio rispetto alle varie ipotesi di rischio.

Un lavoro che, assicura la Regione, dovrà essere fatto attraverso la cooperazione con tutti gli altri enti. «I nuovi scenari del cambiamento climatico – dice ancora l’assessore Spano – impongono un’azione a livello nazionale e a livello locale. Noi operiamo infatti in stretta collaborazione con la Protezione civile nazionale e restiamo in ascolto delle istanze degli enti locali affinchè assieme si possa fare fronte alle esigenze effettive nel miglior modo possibile». Con l’elaborazione del Piano regionale la macchina della Protezione civile sarà a pieno regime. Il vademecum per le emergenze è il terzo tassello di un lungo lavoro iniziato con l’istituzione del Centro funzionale decentrato e l’adozione del manuale operativo sulle allerte. (al.pi.)

La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative