La Nuova Sardegna

Film al Museo del costume, la Sardegna nei documentari

di Paolo Curreli
Film al Museo del costume, la Sardegna nei documentari

All’Isre di Nuoro proiezioni e concorsi legati all’antropologia visuale

09 febbraio 2016
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NUORO. Il nuovo “Museo della vita e delle tradizioni popolari” di Nuoro, aperto nel dicembre scorso al pubblico e agli studiosi con un nuovo allestimento, propone nei prossimi mesi un ricco calendario di eventi legati all’antropologia visuale. Una lunga tradizione quella del “Museo del Costume” nuorese legata agli audiovisivi – tra concorsi e rassegne – che parte dalla ricchissima collezione fotografica con autori come: Pablo Volta, Franco Pinna, Andreas Bentzon, Jean Dieuzeaide, Wolfang Suschitzky, fino ai filmati firmati da Vittorio De Seta, Fiorenzo Serra, Jean Rouch, Asen Balicki, David Mac Dougall e Diego Carpitella.

Un patrimonio, che oltre agli abiti tradizionali, strumenti, oreficeria, pani, tessuti e la ricchissima biblioteca, conferma il museo sul colle di Sant'Onofrio, non solo una spettacolare esposizione di reperti, ma un centro della cultura antropologica, un laboratorio di studio e osservazione anche dei mutamenti della società contemporanea.

Un'impostazione che porta la firma del lavoro pluridecennale come direttore di Paolo Piquereddu e l'imprimatur di Cristiana Collu direttrice nei mesi precedenti alla riapertura. Una visione che si discosta, o che forse non si è mai troppo avvicinata, dalla descrizione di una civiltà agricola oleografica dei “vecchi tempi andati” un po’ favolistici e consolatori, ma piuttosto un impegno nella raccolta dell'enorme e originale bagaglio identitario che i sardi hanno portato fino alle soglie della modernità – gli anni '50 del Novecento nella timeline che il museo si è data – continuando ad osservare e registrare i mutamenti di un popolo in risposta ai cambiamenti epocali che la Sardegna ha vissuto a cavallo dei due secoli. In questo spirito si pongono le prossime iniziative dell'Isre.

A partire da questo mese di febbraio e fino ad aprile il museo mette in campo una serie di appuntamenti dedicati al cinema in tutte le sue declinazioni. Si inizia venerdì 12 con la presentazione dei cortometraggi realizzati nell'ambito del progetto “Un'isola in movimento – 6 filmmaker raccontano la Sardegna”, che ha visto coinvolti 6 artisti-cineasti, molto differenti tra loro per formazione e approccio narrativo, ai quali è stato chiesto di realizzare dei brevi filmati in grado di rappresentare e promuovere l'isola seguendo percorsi non convenzionali.

Le parole chiave sono state “sperimentazione” e “libertà creativa”, questo ha permesso ai filmaker di dare una forte impronta personale ai propri lavori. I film in cartellone sono: “Fizos” di Francesco C. Pirisi, “Maialetto della Nurra” di Marco A. Pani, “Duty of Revenge” di Simone Cireddu, “Transumanze” di Paolo Bianchi, “Nodi” di Giuseppe Casu, e “Cagliari Rock” di Michele Mossa.

Il progetto e i film saranno presentati alle 19 nell'auditorium “Giovanni Lilliu” del museo dal presidente dell'Isre Bruno Murgia, da Antioco Floris, membro del comitato tecnico scientifico dell'Isre e docente dell’università di Cagliari, e da Ignazio Figus, responsabile del settore produzione audiovisuale dell'Isre.

Sempre nello storico auditorium in via Mereu, ogni giovedì, dal 18 febbraio al 17 marzo, sarà protagonista il cinema documentario con la rassegna “MovingDocs”in partnership con Moving Docs, Creative Europe Media, Doc/it Associazione Documentaristi italiani, Il Mese del Documentario. La manifestazione rientra nel progetto di realizzazione del circuito europeo di film documentari “Moving Docs”, una rete nata per sostenere il cinema documentario indipendente. Ad aprile, infine, avrà luogo la prima edizione del festival IsReal, manifestazione dedicata al cinema del reale diretta da Alessandro Stellino, critico cinematografico, programmer e studioso di cinema. La rassegna presenterà le opere più interessanti realizzate in ambito documentario nell'ultima stagione, accanto ad anteprime e omaggi dedicati ai maestri del genere.

Per cinque giorni Nuoro si farà crocevia di autori e visioni, articolando una riflessione a più voci intorno al potere del cinema di raccontare e interpretare la contemporaneità. A tutto questo vanno ad aggiungersi i progetti della nuova edizione (l'ottava) del concorso Avisa (Antropologia visuale in Sardegna) che un'apposita commissione riterrà meritevoli di finanziamento e che vedranno la luce entro il 2016. Vale la pena di ricordare che questa nuova edizione ha proposto una rilevante novità in ordine al limite di età per l'ammissione: da under 40 si è passati a under 30. Un cambiamento che rappresenta un concreto segnale di attenzione per quei filmmaker realmente giovani che hanno poche opportunità di realizzare i propri progetti.

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