La Nuova Sardegna

Dissequestrati gli hotel della Costa Smeralda

di Giampiero Cocco
 Dissequestrati gli hotel della Costa Smeralda

Le suite di Cervo, Romazzino e Pitrizza ritornano nelle mani di Sardegna Resorts Ma la Procura ha già annunciato un nuovo ricorso contro il provvedimento

17 febbraio 2016
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TEMPIO. Il tribunale del Riesame di Tempio ha revocato il provvedimento del gip che poneva sotto sequestro una quarantina tra immobili, piscine e dependance in tre hotel pentastellati della Costa Smeralda. La decisione, inserita nell’ordinanza firmata ieri dal presidente estensore del Riesame, Alessandro Di Giacomo, sarà impugnata dalla procura della Repubblica che ha già annunciato un nuovo ricorso (il secondo sullo stesso provvedimento), in Cassazione. La lotta a colpi di carte bollate tra i legali della Sardegna Resort srl e gli uffici inquirenti galluresi che hanno messo sotto inchiesta, per abusi edilizi e altri reati, l’amministratore delegato della cassaforte del patrimonio immobiliare della Costa Smeralda, Mariano Pasqualone, prosegue. Una lotta continua avviata nel 2013 con i primi provvedimenti di sequestro, annullati dalle ordinanza del tribunale del Riesame, e il capo della Procura Domenico Fiordalisi, il quale non molla la presa e ritiene, con le sue indagini, che in quell’angolo di Gallura si siano consumati reati di natura ambientale e urbanistica. Ieri il tribunale del Riesame, accogliendo le argomentazioni difensive dei legali della Sardegna Resorts, ha revocato il sequestro delle suite realizzate All’Hotel Romazzino, al Pitrizza e nello storico Hotel Cervo, ritenendo quegli interventi edificatori realizzati legittimamente, con le volumetrie previste dal Piano Casa.

«Non vi è dubbio – scrivono i giudici del Riesame, che la legge regionale abbia inteso subordinare il rilascio delle concessioni edilizie con cui vengono assentiti gli ampliamenti volumetrici di edifici preesistenti al requisito del loro contenimento nei limiti del 25% del volumi legittimamente esistenti. L’eventuale esistenza di abusi non sanati (uno dei punti contestati dalla Procura) è dunque irrilevante ai fini dell’applicazione della legge purchè, ovviamente, le volumetrie abusive non siano conteggiate al fine di incrementare la misura dell’ampliamento concesso».

Antonella Cuccureddu, legale della Sardegna Resort srl, dopo il deposito dell’ordinanza ha diffuso un comunicato nel quale esprime «grande soddisfazione» per il provvedimento. «La Sardegna Resorts ha spiegato le proprie ragioni dinanzi ai giudici, i quali hanno sempre riconosciuto l'insussistenza delle accuse mosse dalla Procura di Tempio Pausania e sulle quali si chiedeva il sequestro. Per tre volte il Tribunale del riesame e la Corte di Cassazione – dice il comunicato – hanno riconosciuto la legittimità delle opere realizzate negli hotel della Costa Smeralda. Si è certi quindi di poter provare l'assoluta infondatezza delle ulteriori contestazioni basate sull'errato presupposto dell'illegittimità delle concessioni edilizie, con l'auspicio che al più presto la vicenda giudiziaria si concluda, consentendo la programmazione e lo sviluppo dell'importante attività turistica e ancor più alle persone ingiustamente coinvolte di recuperare serenità».

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