La Nuova Sardegna

la brigata in medio oriente da aprile a ottobre

Brigata Sassari in Libano da aprile a ottobre

di Pier Luigi Piredda
Brigata Sassari in Libano da aprile a ottobre

I soldati dei due reggimenti "sardi" sono in procinto di ripartire per una nuova missione all’estero. Saranno dislocati in Medio Oriente, dove per la prima volta faranno parte del progetto United nations interim force Lebanon

17 febbraio 2016
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SASSARI. La Brigata Sassari sta per ripartire per una nuova missione all’estero. Ad aprile i sassarini saranno dislocati in Libano, dove saranno impiegati, per la prima volta, nell'ambito della missione Unifil (United nations interim force in Lebanon). Un impegno di estrema delicatezza con la Forza multinazionale di interposizione delle Nazioni Unite, posizionata nel Libano del Sud, che ha il compito di garantire stabilità e sicurezza in quella parte infuocata del Medio Oriente. Secondo la risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che prevede il monitoraggio della fine delle ostilità tra Israele e Libano, ma anche e soprattutto l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità sul territorio e la sicurezza dei confini e, in particolare, dei valichi di frontiera con Israele.

La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni di controllo e stabilizzazione di tutta l’area mediorientale per prevenire un ritorno delle ostilità e, soprattutto, creare le condizioni per una pace duratura.

La nuova missione all’estero della Brigata Sassari si chiamerà «Leonte» e avrà la durata di sei mesi: da aprile a ottobre. Il comando delle operazioni in Libano sarà affidato al generale Arturo Nitti, comandante della Sassari, che guiderà un contingente di 3.700 caschi blu di 12 nazionalità che sarà schierato nella regione ovest del “Paese dei cedri”. Di questo contingente faranno parte anche 1000 militari italiani, tra i quali 400 sassarini, che nei loro servizi in terra libanese opereranno insieme ai peacekeepers di Armenia, Brunei, Corea del Sud, Estonia, Finlandia, Ghana, Irlanda, Malesia, Serbia, Slovenia e Tanzania. Il contingente italiano sarà costituito da personale specializzato del Comando Brigata e da militari del 151° di Cagliari, del 5° Genio guastatori di Macomer e da altre unità specialistiche dell'Esercito.

L’Italia ha la leadership della missione Unifil, nella quale sono impegnati oltre 11mila soldati e 1000 civili di quaranta nazioni. Infatti, il comandante della missione internazionale e delle forze dell’Onu in Libano, dal luglio 2014, è il generale di divisione Luciano Portolano, un ufficiale di grandissima esperienza, con un’enorme bagaglio di missioni alle spalle, fin da quella in Somalia quando era anche rimasto ferito nell’assalto al mitico check point “Pasta”. Ma soprattutto è stato comandante della Brigata Sassari, che aveva anche guidato nella missione in Afghanistan nel 2012. La missione in Libano è un riconoscimento particolarmente importante per la Brigata Sassari, che così si conferma tra le forze d’élite dell’Esercito italiano.

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