La Nuova Sardegna

Peste suina, alta tensione proiettili contro il sindaco

di Gianna Zazzara
Peste suina, alta tensione proiettili contro il sindaco

La solidarietà di Pigliaru: siamo con lui, ma non fermeremo gli abbattimenti

21 febbraio 2016
4 MINUTI DI LETTURA





INVIATA A DESULO. «Non mi dimetto. Non mollerò il paese nelle mani di chi vuole continuare a vivere nell’illegalità». Il sindaco di Desulo Gigi Littarru risponde a muso duro a chi, nella notte tra venerdì e sabato, ha voluto intimidirlo sparando contro la sua abitazione tre fucilate a pallettoni che hanno mandato in frantumi i vetri della finestra della cucina. I proiettili hanno preso in pieno alcune suppellettili e poi si sono conficcati sui muri. Nessuno è rimasto ferito, per fortuna. A quell’ora, intorno all’una di notte, il sindaco, la moglie e i suoi due figli erano già a letto, nel retro della casa.

L’attentato. «È un gesto orribile, frutto del clima di odio che si respira in questo paese», ha detto amaro il sindaco. Quando, l’altra notte, ha visto la finestra in frantumi e i vetri sparsi ovunque ha avuto un momento di cedimento. «Il primo pensiero è andato ai miei figli. Chi me lo fa fare? Poi mi sono detto che, se uno fa l’amministratore in un territorio come la Barbagia, certe cose deve metterle in conto. Non voglio scappare – ha ribadito – Mia figlia questa mattina è andata regolarmente a scuola». Gigi Littarru ieri mattina aveva il viso stanco: i carabinieri della compagnia di Tonara, guidati dal capitano Andrea Di Nocera, e quelli di Desulo l’altra notte sono rimasti nella sua abitazione per diverse ore per procedere ai rilievi.

La lotta alla peste suina. Poche ore dopo il sindaco era già nella sua stanza, nel palazzo comunale, per un colloquio privato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che è andato a trovarlo per manifestargli tutta la sua solidarietà. Con Pigliaru c’erano anche gli assessori Luigi Arru e Cristiano Erriu e il capo dell’unità di progetto contro la peste suina Alessandro De Martini. Anche se nessuno lo ha detto apertamente tutti temono che l’attentato contro Littarru possa essere collegato alle tensioni causate nei giorni scorsi dagli abbattimenti dei maiali allo stato brado, decisi dalla Regione per eliminare la piaga della peste suina. Dieci giorni fa più di trecento persone, sui monti di Desulo, hanno impedito alla task force regionale (composta da carabinieri, forestali e veterinari) di entrare nella foresta Girgini. Gli allevatori li hanno bloccati al bivio di “Goddettorgiu”. E quando sul posto è arrivato il sindaco Littarru sono volati insulti e parole pesanti. «Non credo che questo gesto sia opera del mondo agropastorale – ha detto il sindaco – Anche perché sono stato il primo a chiedere alla Regione di aprire un dialogo con gli allevatori. Potrebbe essere collegato anche alla mia recente posizione a favore del parco del Gennargentu o a chissà cos’altro».

L’avviso di Pigliaru. Cauto anche il presidente della Regione che ieri si è precipitato a Desulo per incontrare il primo cittadino. «Non sappiamo cosa ci sia dietro questo ennesimo attentato ad un amministratore locale, ma se fosse legato alla battaglia contro la peste suina non servirà a fermarci: la nostra è una lotta per la legalità e per lo sviluppo di questi territori». E ha lanciato un avvertimento ai desulesi: «Se c’è un collegamento, chi ha commesso questo atto sappia che questa Giunta andrà avanti con determinazione, con decisione, perché eradicare la peste suina è fondamentale per dare una speranza alle zone interne». «Chi ha agito sappia che non ci sarà alcun passo indietro – ha ribadito Pigliaru–. Siamo pronti al dialogo con tutti tranne con chi usa la violenza per intimidirci. Se qualcuno pensa di riuscirci con azioni di questo tipo, sbaglia di grosso». Per Pigliaru questi territori sono stati per troppo tempo ostaggio dell’illegalità, di qualche prepotente che ancora oggi vuol rimanere nel mondo che ha conosciuto e nel quale lui prospera, ma lo fa a danno di tutti». Il presidente, poi, è andato a mangiare un panino al prosciutto insieme a Littarru. «Perché qui, una volta debellata la peste suina, si potrebbe produrre un prosciutto di ottima qualità».

Le reazioni. Littarru ha ricevuto la solidarietà di tanti concittadini. «Il sindaco è benvoluto da tutti, altrimenti non lo avremmo rieletto per la seconda cosa», hanno detto in molti. L’attentato? «Non crediamo che la pista della peste suina sia quella giusta».

In Primo Piano
I soccorsi

Olbia, si schianta con il suv contro tre auto parcheggiate

Le nostre iniziative