La Nuova Sardegna

SOLEMINIS. Increduli, i compaesani di Maurilio Vargiu hanno vissuto una domenica diversa da tutte le altre. La morte del poliziotto cinquantunenne, ucciso dal cognato Giampriamo Piras, è un dolore che ha finito per coinvolgere l’intero paese. Per questo il sindaco Rita Pireddu ha proclamato il lutto cittadino, che dopo la giornata di ieri si ripeterà martedì, il giorno del funerale. L’amministrazione è impegnata a predisporre ogni cosa per le esequie, che si terranno alle 11 nella chiesa di Soleminis. Saranno presenti le alte cariche della Polizia di Stato in rappresentanza di tutta l'amministrazione, per un saluto che ha sconvolto chiunque conoscesse Vargiu, un uomo che godeva della massima stima sia nel suo ambiente di lavoro che nel paese. Oggi al Policlinico Universitario sarà eseguita l'autopsia sul corpo dell'ispettore, poi la salma sarà restituita alla famiglia.

La vicenda è chiara, lo è stato fin dalle prime ore. Ricevuta la telefonata della sorella che chiedeva aiuto, mentre il marito imbracciava il fucile al piano inferiore della sua abitazione in località Funtana Susu ed esplodeva un primo colpo per tentare di uccidersi, Maurilio Vargiu ha immediatamente telefonato al 112 dei carabinieri per segnalare quanto stava accadendo. Una scelta logica, quella di avvertire i carabinieri. Poi visto che la situazione era altamente pericolosa anche per l'incolumità della stessa sorella e dei nipoti che si trovavano in casa, è intervenuto personalmente nel tentativo di calmare il cognato. Una scelta che gli è costata la vita, perché Giampriamo Piras gli ha sparato una rosa di pallettoni in faccia, uccidendolo sul colpo. Piras, che si trova ancora ricoverato all'ospedale Brotzu in stato di arresto e piantonato dai carabinieri, domani 23 sarà interrogato dal gip per la convalida dell'arresto. C’è da chiarire il perché, ammesso che possa esserci. Si sa soltanto che l’assassino era sconvolto per la morte recente della madre.