La Nuova Sardegna

Il giallo di Nule, la sorella Alessandra: «Stefano ci manchi, ti aspettiamo ancora»

di Nadia Cossu
Stefano e Alessandra Masala
Stefano e Alessandra Masala

Masala avrebbe compiuto 30 anni, appello della gemella: «Oggi speravo di festeggiare insieme il suo compleanno»

23 febbraio 2016
3 MINUTI DI LETTURA





NULE. «Oggi cominciano i nostri trent’anni e tu non ci sei, ma non finiscono qui. Il 2016 è lungo...». Alessandra Masala, la sorella gemella di Stefano, nel giorno del loro compleanno ricorda e racconta di quell’appuntamento che – il 29 gennaio del 2015 – si erano dati per festeggiare insieme i 30 anni. Un breve scambio di messaggi sul cellulare con una frase di Stefano che suonava come una promessa: «Festeggeremo anche da soli, se gli altri non verranno». Ma quelle parole oggi hanno il sapore della malinconia. Perché quel fratello tanto amato è scomparso nel nulla dallo scorso 7 maggio e gli investigatori sono convinti che sia stato ucciso. Per questo la Procura della Repubblica ora indaga per omicidio.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.13009320:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.13009320:1653420537/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

«Avrei tante cose da dirgli – è lo sfogo di Alessandra – Oggi lo aspettavo per festeggiare insieme e invece mi ritrovo sola», ma poi aggiunge subito, rivolgendosi direttamente a lui: «Sappi che non smetto di aspettarti, tutti qui ti aspettiamo. E altro che compleanno, il regalo più grande che puoi farmi è tornare da me. Da noi. C’è tanto bisogno di te qui».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.13004073:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2016/02/22/news/ragazzo-scomparso-e-ucciso-a-nule-il-padre-oggi-avrebbe-30-anni-1.13004073]]

Servirebbero il suo sorriso e la sua spensieratezza – è questo il senso delle parole di Alessandra – per riportare un po’ di serenità in quella casa di Nule piombata nelle tenebre nove mesi fa. E, come se quel dolore non fosse già sufficiente, se ne è aggiunto uno ulteriore: la malattia di mamma Carmela. «Lei, che ci ha messo al mondo – dice tra le lacrime la sorella gemella di Stefano – sta soffrendo tanto. Oggi più che mai». Carmela da circa un mese si muove su una sedia a rotelle, piange tutti i giorni e aspetta quel figlio che per lei è tutto: «È la mia vita. Non mi importa della malattia, voglio solo che torni a casa».

Ogni notte Carmela entra nella camera da letto di suo figlio, gli dà la buonanotte come se lui fosse lì.

Sul fronte dell’inchiesta, dopo l’iscrizione di alcune persone nel registro degli indagati con le ipotesi di omicidio, sequestro di persona e distruzione di cadavere, al momento non ci sarebbero novità di rilievo. Il lavoro degli inquirenti va avanti silenziosamente, e se anche ci sono stati degli sviluppi il riserbo è d’obbligo. Si tratta di una fase molto delicata, perché l’ipotesi di omicidio contestata gli indagati ha un significato molto preciso: si deve cercare un cadavere, non più una persona scomparsa.

Una ipotesi difficile da mandar giù per la famiglia di Stefano che vuole tenere accesa con tutte le forze possibili la fiamma della speranza. E proprio dopo gli ultimi sviluppi nelle indagini, Marco Masala – il padre di Stefano – aveva lanciato un appello alla Procura chiedendo che venissero riprese le ricerche di suo figlio. «Se parlano di omicidio – aveva detto – significa che è arrivato il momento di cercare il corpo. Lo Stato deve mettere a disposizione tutte le forze in campo per trovare Stefano».

Una richiesta d’aiuto che si fa più accorata ogni giorno che passa. Perché l’attesa di questo figlio e fratello sta lentamente consumando un’intera famiglia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative