La Nuova Sardegna

SOCIAL IMPACT INVESTING

Fondi per il sociale, l’isola modello nazionale

di Salvatore Santoni
Fondi per il sociale, l’isola modello nazionale

SASSARI. Rimettere al lavoro gli espulsi dai comparti produttivi; aiutare i giovani a rischio di esclusione sociale; ridare una chance a detenuti ed ex detenuti: in Europa la chiamano finanza di...

27 febbraio 2016
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SASSARI. Rimettere al lavoro gli espulsi dai comparti produttivi; aiutare i giovani a rischio di esclusione sociale; ridare una chance a detenuti ed ex detenuti: in Europa la chiamano finanza di impatto (impact investing) e ha l’obiettivo di creare qualcosa di buono attraverso investimenti che siano finalizzati a un ritorno sociale. In Italia – per ora – l’unica a crederci è la Sardegna, che ha messo la firma su un primo assegno da otto milioni di euro. Un’idea innovativa che ha raccolto il plauso della Human Foundation, la fondazione presieduta da Giovanna Melandri che ha convocato a Roma l’assessore regionale Virginia Mura per complimentarsi con la scelta della Regione.

L’idea. È di abbandonare la logica del fondo perduto a beneficio di un sistema che crei un ritorno per gli investitori soltanto quando i risultati vengono effettivamente raggiunti. «L’esempio sardo – scrive Melandri – è particolarmente rilevante per la creazione dell’ecosistema italiano dell'impact investing e credo che dovrebbe quanto prima essere replicato su scala nazionale».

La novità. È il fondo del social impact investing, innovativo strumento d’ingegneria finanziaria attraverso cui verranno sostenuti interventi pilota di attività imprenditoriali. Si tratta di superare il concetto dei grants, i finanziamenti cash spesso a fondo perduto, che non vincolano i soggetti privati – che compartecipano all'investimento – al raggiungimento di un obiettivo concreto. Di contro, il nuovo sistema sarà qualcosa di molto vicino ai fondi rotativi e ai meccanismi di pay for success, che consentono agli investitori di realizzare progetti sociali e ricevere in cambio profitto in base all’impatto sociale generato.

Come funziona. Lo strumento – contemplato nel pacchetto di misure previsto dalla delibera Priorità Lavoro – approvata dall’esecutivo regionale nello scorso giugno – rappresenta una novità assoluta per l’isola e avrà una dotazione iniziale di otto milioni di euro. Il fondo di finanza d’impatto interverrà erogando prestiti, capitale di rischio o emissione di bond in favore di progetti finalizzati ai cosiddetti impatti sociali positivi. Significa che si potranno sostenere progetti destinati all’integrazione e inclusione di lavoratori espulsi da comparti produttivi dell’alluminio, della chimica o del tessile. O ancora, interventi di politica attiva destinati ai giovani tra i 15 e i 20 anni che hanno avuto difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro e a rischio di esclusione sociale, oltre a interventi d’inclusione attiva di detenuti ed ex detenuti, attraverso attività di formazione e orientamento che possano agevolare un reinserimento nel mercato del lavoro.

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