La Nuova Sardegna

san giovanni suergiu/il caso

Nessun disabile nella struttura: si coltivano ortaggi e verdure

di Tamara Peddis
Nessun disabile nella struttura: si coltivano ortaggi e verdure

SAN GIOVANNI SUERGIU. Alla periferia di San Giovanni Suergiu c'è una struttura dell'Aias dove però non ci sono pazienti, ma si coltivano verdure e ortaggi. Ci lavorano due operai - custodi, c'è un...

28 febbraio 2016
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SAN GIOVANNI SUERGIU. Alla periferia di San Giovanni Suergiu c'è una struttura dell'Aias dove però non ci sono pazienti, ma si coltivano verdure e ortaggi. Ci lavorano due operai - custodi, c'è un ragioniere e stranamente pure un educatore. Tutti dipendenti Aias. L'azienda agricola, in località Is Cordeddas, appare in uno stato di abbandono. Ci sono cinque serre, dei caseggiati, una cassetta delle poste con la scritta Aias e un cane da guardia. Lo spazio sotto un caseggiato viene utilizzato anche per parcheggiare i pulmini dell'associazione. La coltivazione di verdure e ortaggi che pare arrivino alle cucine dei centri Aias di riabilitazione di Domusnovas e Cortoghiana non rientra però nella missione dell'associazione. Almeno non quella per cui l'azienda agricola (conosciuta come ex azienda Doneddu) era stata acquistata e inaugurata dalla famiglia Randazzo. Il fatto che i prodotti dell'orto arrivino nei centri di riabilitazione vicini, nonostante la gestione della mensa e delle cucine sia affidata a delle ditte d'appalto appare poco chiara.

È dal gennaio 1994 che nel paese di San Giovanni Suergiu l'associazione annovera tra le sue strutture l'azienda di Is Cordeddas con l'obiettivo di offrire ai ragazzi diversamente abili esperienze sulla coltivazione degli ortaggi, fiori, piante, la semina, sistemazione del terreno. Un'attività chiamata ergoterapia con il fine di favorire la partecipazione sociale e permettere alle persone limitate nella loro capacità di agire di prendere parte alle attività quotidiane. Nel maggio del 2008 il periodico informativo dell'associazione, Aias Comunicazione, dedica un ampio servizio all'azienda agricola di Is Cordeddas con numerose foto che mostrano i ragazzi disabili impegnati, insieme al personale Aias, nelle attività agricole. Nell'ultima pagina del periodico l'azienda di San Giovanni Suergiu risulta nell'elenco delle strutture di riabilitazione assistenza e cura per disabili e anziani della Sardegna. «È' da diversi anni che qui non vengono più i pazienti, perché l'azienda necessitava di interventi di messa insicurezza, ma non sono mai stati fatti», spiega uno degli operai che non intende entrare nei particolari. Alla domanda su quante persone lavorano nell'azienda risponde: «Due operai, un educatore e un ragioniere».

A confermare che nella struttura di Is Cordeddas lavora anche un educatore, è Roberto Fallo, sindacalista Fp della Cisl del Sulcis Iglesiente e dipendente dell'associazione. «Si tratta – spiega il sindacalista – di personale pagato dall'Aias, con i soldi delle prestazioni». Fallo conferma anche che l'azienda, nata con l'obiettivo di offrire esperienze formative complementari per la riabilitazione, da diversi anni non ospita più i ragazzi disabili e nella struttura ci sono delle serre dove si coltivano verdure. Non si capisce quale funzione possa avere l'educatore nell'azienda agricola. Inoltre non è chiaro per quale motivo la struttura non potendo più ospitare i disabili, e quindi non avendo più la funzione per cui era nata tanti anni fa, continui ancora a rimanere aperta con del personale impegnato nelle attività agricole, finalità decisamente diversa da quella dell'associazione.

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