La Nuova Sardegna

SASSARI. La questione alleanze continua ad agitare il centrosinistra. L’apertura al solo Psd’Az non ha lasciato indifferenti i centristi dell’Udc e dell’Uds, che, ora, minacciano di far cadere le amministrazioni in cui già governano con il centrosinistra. «Vogliamo capire se il rifiuto ad allargare la coalizione ad altre liste riguarda solo Cagliari o anche il resto della Sardegna – domandano in una nota congiunta i leader Giorgio Oppi (Udc) e Mario Floris (Uds) –. Noi siamo presenti col centrosinistra in esperienze di governo di coalizione in diversi contesti comunali. Peraltro non va dimenticato che nelle recenti consultazioni amministrative il Pd ha perso in importanti città come Nuoro e Porto Torres e dove ha vinto di misura, per esempio a Quartu, è stato solo grazie a qualche apporto dell'ultimo minuto. Se la linea della riunione rappresentasse una tendenza politica generale, ne trarremo le conseguenze anche sul quadro regionale. Per le prossime comunali una cosa è certa – concludono – Udc, Uds e importanti segmenti dell'area centrista regionale si presenteranno insieme». Tra l’altro, mentre a Cagliari il centrosinistra ha chiuso le porte ai centristi, a Olbia l’Udc, già al governo della città, fa parte del tavolo di coalizione del centrosinistra in vista delle primarie del 19 marzo.

Un sostegno inaspettato all’allargamento della coalizione arriva dal senatore di Sel Luciano Uras, che chiede agli alleati di pensare a eventuali estensioni della coalizione partendo da «valori programmatici ampi e condivisi». La discussione è aperta sull'ingresso del Psd'Az, ma non sembra escludere neppure i centristi, «a patto che non si intacchi la coalizione originaria e che non ci siano impresentabili», sottolinea Uras, che annuncia la presenza di Sel con una propria lista non solo a Cagliari, ma anche a Olbia e Carbonia. (al.pi.)