La Nuova Sardegna

Sprechi e incompiute, cinque miliardi di lire per la scuola bocciata sul nascere

di Pinuccio Saba
Sprechi e incompiute, cinque miliardi di lire per la scuola bocciata sul nascere

I lavori per lo stabile a blocchi cominciarono nei primi anni '90 a Li Punti, periferia di Sassari, ma studenti e docenti del Tecnico industriale non vollero trasferirsi perché la zona era troppo isolata. Alla fine ospiterà un archivio ma serve un altro milione e mezzo di euro

05 marzo 2016
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SASSARI. Uno stabile enorme, diviso in più blocchi, del quale si erano perse le tracce, o quasi. Quello realizzato alla confluenza di via Baldinca (o via Auzzas) con via Viziliu, a Li Punti, a pochi chilometri dalla città, per decenni è stata l’ennesima incompiuta costata cinque miliardi di vecchie lire. Costruito negli anni Novanta dall’amministrazione provinciale di Sassari, con risorse della Cassa depositi e prestiti, in un futuro forse non troppo lontano lo stabile dovrebbe diventare sede dell’archivio della Provincia.

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Storia travagliata. La storia di questa struttura è stata decisamente complicata. Lo stabile si inserisce in un complesso di edilizia destinata a usi pubblici con origini, addirittura, negli anni Settanta. A Baldinca, infatti, la Provincia di Sassari aveva costruito un complesso edilizio che doveva ospitare il nuovo ospedale psichiatrico. Progetto spazzato via dalla legge Basaglia, quella che ha abolito i manicomi. La struttura al momento dell’entrata in vigore della Legge Basaglia non era stata completata, per cui l’amministrazione provinciale non aveva faticato troppo a trovare una nuova destinazione per quelle decine di stabili. Palazzine che insistono su un’area delimitata da via Baldinca e via Viziliu, una sorta di gigantesco triangolo confinante con San Giovanni e Li Punti. E che adesso ospita uffici della Regione, della Soprintendenza e - ovviamente - dell’amministrazione provinciale di Sassari.

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Il progetto bocciato. Nella prima metà degli anni Novanta una delle scuole sassaresi, l’Istituto Tecnico Industriale “Giommaria Angioy”, registrò la punta massima della frequenza, con circa duemila iscritti. Studenti “costretti” nella vecchia sede di via Principessa Mafalda di Savoia, scuola costruita negli anni Settanta. L’idea della Provincia di Sassari fu quindi quella di costruire un nuovo istituto tecnico industriale, con una progettazione moderna e più razionale rispetto al vecchio Iti, e con un costo relativamente basso, circa cinque miliardi di lire. La Provincia, però, non aveva fatto i conti con il collegio dei docenti e con il Consiglio di istituto. Che bocciò il progetto: la zona individuata dalla Provincia era troppo distante dalla città e soprattutto (allora) malservita dai trasporti pubblici. Particolare che avrebbe causato ulteriori disagi agli studenti, molti dei quali pendolari. Non solo: sempre la scuola disse di no a una proposta alternativa della Provincia che ipotizzava la nascita di un “Iti 2”, che avrebbe dovuto ospitare solo una parte degli studenti dell’istituto Angioy.

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L’oblio. Nel frattempo, però, la costruzione della scuola era andata avanti e già nella seconda metà degli anni Novanta era stata quasi completata. Il doppio “no” delle Industriali e il calo degli iscritti negli istituti superiori della città, fecero cadere nell’oblìo quella struttura nuova. Ma non completamente. Ogni tanto, quando nascevano nuove emergenze in questa o quella scuola di Li Punti, San Giovanni o Viziliu, si parlava di un trasferimento “temporaneo” degli alunni. Ma tutte proposte venivano bocciate sul nascere.

Le prospettive. L’amministrazione provinciale non si è dimenticata di quel complesso edilizio. Come non se ne sono dimenticati i soliti vandali, ladri di attrezzature edili e writer che hanno dato libero sfogo alla loro vena artistica decorando aule e corridoi della scuola. La Provincia, invece, visto il buono stato dell’immobile ha così deciso di trasferire nei seminterrati della vecchia scuola parte dell’archivio corrente. E in futuro l’ex Iti2 sembra proprio destinato a ospitare gli archivi dell’amministrazione provinciale di Sassari: lo scorso 29 dicembre, infatti, il commissario straordinario Guido Sechi ha dato l’ok a una delibera con la quale approva «il progetto definitivo-esecutivo dei lavori di completamento dell’edificio “ex Iti2” in località Baldinca, primo stralcio funzionale per la realizzazione dei locali archivio». L’importo complessivo dei lavori è di un milione e 469 mila euro (999 mila per lavori a base d’asta) per i quali dovrà essere pubblicato un apposito bando di gara. Come detto, forse un lieto fine per la grande incompiuta.

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