La Nuova Sardegna

La Banca di Sassari chiude gli sportelli

di Luca Fiori
La Banca di Sassari chiude gli sportelli

L’istituto diventa una società specializzata nel credito al consumo. Clienti e lavoratori al Banco di Sardegna, sindacati critici

08 marzo 2016
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il conto alla rovescia per la chiusura degli sportelli della Banca di Sassari è iniziato. Dopo 130 anni sparirà di fatto un marchio che ha rappresentato una parte importante della storia del credito nell'isola. Il progetto previsto dal Piano Industriale del Gruppo Bper 2015-2017 per il Banco di Sardegna e la Banca di Sassari, sarà operativo dal prossimo 23 maggio e avrà diverse implicazioni dal punto di vista politico, organizzativo e sul versante occupazionale.

L’isola avrà di fatto una banca in meno e verranno chiusi 44 sportelli: 43 in Sardegna e uno a Roma. Scomparirà per sempre dagli sportelli bancari il logo “Banca di Sassari”, tutti gli sportelli passeranno infatti al Banco di Sardegna e quelli che resteranno aperti avranno le insegne del Banco. Dei 44 sportelli che chiuderanno 27 sono filiali della Banca di Sassari e 17 del Banco. Ma la perdita non si limiterà al logo. Con la riorganizzazione il Banco cesserà infatti di avere il controllo della Banca di Sassari “Consumer Finance” che passerà nelle mani della Capogruppo Bper. L'istituto di credito nato a Sassari nel 1888 perderà la sua funzione retail (di servizio al pubblico) e si trasformerà in una società specializzata nel credito al consumo. Dal punto di vista organizzativo la Banca di Sassari diventerà una “società prodotto” e valorizzerà le attività finora svolte dalla Divisione Consumer relative al Consumer Finance. Tutti gli attuali clienti della vecchia Popolare vedranno passare automaticamente i propri rapporti - conti correnti, prestiti e finanziamenti - al Banco di Sardegna. Sul versante occupazionale 368 lavoratori - su un totale di 532 della Banca di Sassari - passeranno al Banco di Sardegna che avrà 2711 risorse (risultato che deriva dalla somma dei nuovi 368 con gli attuali 2343). Alla nuova Banca di Sassari verranno assegnati 127 lavoratori (sono attualmente 90 quelli impiegati dalla Divisione Consumer). «Si tratta di un'importante semplificazione - spiega il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese - che consentirà, dal punto di vista commerciale, il presidio unitario e ancora più radicato del territorio, la piena valorizzazione del capitale umano delle due banche e la massimizzazione dell'efficienza operativa, con importanti ricadute positive per i livelli di servizio per la clientela. Allo stesso tempo - aggiunge Cuccurese - nascerà nell’isola un centro di eccellenza a valenza nazionale per la monetica e per il credito al consumo, a riconoscimento del lavoro e dei risultati raggiunti in questi anni dalla Divisione Consumer della Banca di Sassari». Il progetto sarà oggetto di un serrato confronto sindacale che potrebbe modificare il risultato finale. «Da tempo - spiega Tonino Usai della First Cisl - denunciamo che nelle filiali del Banco e della Banca di Sassari c'è una cronica carenza di organico che rende difficile la quotidiana operatività. Ci chiediamo come sarà possibile mantenere alta la qualità del servizio alla clientela aumentando i volumi di lavoro nelle filiali del Banco - aggiunge Usai - con l'arrivo di tutti i clienti della Banca di Sassari, diminuendo contestualmente gli organici. Il Progetto che ci è stato presentato è irricevibile - continua il sindacalista - prevede 200 esuberi a fronte della chiusura di 44 filiali, una media di cinque lavoratori in meno per filiale accorpata a quella del Banco di Sardegna, non è coerente con gli obiettivi dichiarati, sembra fatto apposta per diminuire solo gli organici e il costo del lavoro, creando condizioni di lavoro non sostenibili. Vigileremo attentamente e pretendiamo sia che la Bper mantenga la sede della Banca di Sassari Consumer Finance nell’isola, sia che realizzi importanti investimenti sulla nuova Banca di Sassari. Sarebbe la prova concreta - conclude Usai - di una attenzione particolare al territorio che in questo Piano Industriale contribuisce con quasi la metà degli esuberi». Al 31 dicembre 2017 saranno infatti 260 i posti di lavoro in meno nell'isola.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative