La Nuova Sardegna

Sarde al governo, solo le briciole

Sarde al governo, solo le briciole

Dalla nascita della Repubblica appena due sottosegretarie: Cocco e Barracciu

14 marzo 2016
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SASSARI. La Sardegna è la terra dei presidenti della Repubblica, dei ministri dell’Interno e dei leader comunisti, da Segni a Cossiga, da Berlinguer a Pisanu, ma mai una donna isolana è stata nominata ministro. In 70 anni di Repubblica la Sardegna ha avuto solo due sottosegretarie. La democristiana Maria Giulia Cocco fu sottosegretario alla Sanità nel secondo governo Leone. Prima e unica donna sarda in un esecutivo nazionale fino all’ingresso di Francesca Barracciu nel governo Renzi. Dopo la Cocco, eletta a Montecitorio dal 1958 per 4 volte di fila, le deputate sarde furono tutte espressione del Pci: da Maria Cocco, ad Annalisa Diaz, ad Anna Sanna. Con l’avvento di Berlusconi in politica è il turno anche della prima (e ultima) donna sarda di centrodestra in Parlamento, Gabriella Pinto. Nel 1996 l’Ulivo elegge Antonina Dedoni e nel 2006 il Pd Amalia Schirru. Poi nel 2013 l’exploit: tra Bersani e Grillo la compagine femminile alla Camera, e per la prima volta anche al Senato, raggiunge quota 6.

La prima legislatura della Regione, nel 1949, vide l’elezione di tre donne su 60. Poche sicuramente, ma solo una in meno del 2014, settant’anni dopo. Le prime consigliere regionali della Sardegna furono le democristiane Pierina Falchi Delitala (5 legislature) ed Eufemia Sechi e la comunista Claudia Corona Loddo, confermata nelle due tornate successive. In totale, dal 1949, nell’isola sono state elette solo 37 donne su un totale di 557 consiglieri.

Attualmente in Italia solamente 4 comuni capoluogo su 108 sono guidati da donne. E nessuno è in Sardegna. Oggi nell’isola tutte le principali città hanno un sindaco uomo. In passato, però, qualche donna è riuscita a guidare i centri più popolosi della Sardegna. Non Cagliari, però, dove si sono alternate destra e sinistra, ma sempre all’insegna dell’uomo al comando. A Nuoro, invece, nel 1991 il Consiglio comunale puntò sulla socialista Simonetta Murru, prima donna sindaco, che rimase in carica per due anni. Nel 1995 toccò a Sassari, che al ballottaggio - era entrata in vigore l’elezione diretta - portò a Palazzo Ducale l’ex deputata del Pds, Anna Sanna, a capo di una coalizione di centrosinistra. La Sanna concluse il mandato, ma non fu ricandidata dal centrosinistra. Si presentò comunque ma la frammentazione a sinistra favorì la destra. L’esperienza femminile a Oristano risale invece al 2007 con Angela Nonnis, esponente dei Riformatori, che vinse le elezioni, ma nel 2011, prima della scadenza del mandato, rassegnò le dimissioni per entrare nella giunta regionale di Ugo Cappellacci. Solo quattro donne si sono avvicendate alla guida delle Province: a Cagliari Cecilia Contu e Angela Quacquero, a Sassari Alessandra Giudici (con tanto di bis), a Olbia Pietrina Murrighile. (al.pi.)

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