La Nuova Sardegna

Morto a 10 anni: fatale la lesione al collo

di Alessandra Sallemi
Morto a 10 anni: fatale la lesione al collo

Quartu, Luca Pusceddu è caduto mentre faceva una rovesciata. Lo sport in lutto, oggi alle 15 saranno celebrati i funerali

17 marzo 2016
3 MINUTI DI LETTURA





QUARTU SANT’ELENA. Luca a calcio era un talento. Per questioni di salute si era avvicinato al suo amato sport un po’ più tardi rispetto ai coetanei, ma da un anno e mezzo dava il massimo in tutti gli allenamenti, il padre era sempre presente e incoraggiava la passione del figlio. Ieri mattina nella casa di via Marconi, Luca Pusceddu, morto a 10 anni nel compiere una rovesciata, il più spettacolare dei tiri di un calciatore, era circondato dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dalle tante fotografie che raccontano la sua breve vita di cucciolo di casa. Il fratello Lello ha 34 anni, le sorelle Marzia e Francesca ne hanno 30 e 20. Il padre Marco, autotrasportatore, la madre Gigliola, parrucchiera, appena era stato possibile lo avevano iscritto a pochi metri da casa, al centro polivalente San Francesco, la più grossa scuola calcio della Sardegna che di recente ha acquistato la Sigma di Cagliari.

Sotto choc. L’allenatore di Luca, Checco Atzeni, non vuole parlare. Il suo ricordo del bambino l’ha affidato a un post su Facebook. Il direttore tecnico della società, Claudio Cordeddu, ieri mattina era al campo chiuso per lutto e aspettava tutti gli allenatori per andare a casa di Luca: «Era un bambino molto dotato. L’avevamo inserito subito con i bambini che avevano già qualche anno di gioco alle spalle. Veniva qui con la divisa del Cagliari, voleva giocare col numero 25, martedì non si sarebbe dovuto allenare, poi alle 15 il padre ha chiamato Checco e gli ha detto che lo portava». Se c’era il bambino c’era sempre anche il padre.

Il dramma. La tragedia di martedì alle 17.20 nel campo 6, dove ieri si notavano i fiori nel punto in cui Luca è spirato, per Claudio Cordeddu è un film che gli ha tolto il sonno. Luca ha tentato una rovesciata, è caduto di schiena, ha sbattuto la testa, non ha perso conoscenza, aveva gli occhi aperti, il padre ha raccontato che si era anche alzato dicendo che sentiva capogiro, altri lo hanno visto restare steso. Qualcuno è corso ad avvertire la segretaria, Alessandra, che a sua volta ha chiamato Cordeddu: «Stavo allenando, la segretaria lo sapeva, se chiamava doveva essere urgente, sono corso in segreteria e ho visto che piangeva, ho temuto un incidente con la porta: è sempre la mia preoccupazione che i bambini si facciano male con le porte. Sono inchiodate a terra, ma se si appendono qualcosa può succedere come accadde una volta in Piemonte. Ho chiamato un medico padre di un nostro allievo e siamo andati al campo 6. Luca aveva ancora il battito».

I soccorsi. L’ambulanza è arrivata in 20 minuti, ma c’erano già dei medici attorno a Luca, genitori di piccoli giocatori. Il massaggio cardiaco è stato incessante, una volontaria della Croce Rossa ha accolto la madre e ha cercato di sostenerla, ma la disperazione cresceva nella donna che vedeva un medico piangere, un altro portare le braccia alla testa, gli operatori del 118 attorno a Luca e altri che entravano e uscivano dall’ambulanza.

Caduta fatale. Il sostituto procuratore di turno Rossana Ledda non ha disposto l’autopsia, le cause della morte risultavano chiare: possibile lesione cervicale con interessamento dei bulbi. I carabinieri hanno accertato che il certificato medico con l’idoneità all’attività non agonistica era in regola, i tecnici spiegano che il cartellinamento per il calcio si fa on line e il programma non va avanti se non viene inserito il codice e la data del certificato. «Non accettammo che facesse neppure una prova senza il certificato», ricorda Cordeddu. Ieri il medico della Asl alle 8.30 si è presentato a casa Pusceddu per un ultimo accertamento sul piccolo corpo. Stessa conclusione. I funerali oggi alle 15, nella chiesa di Sant’Elena a Quartu.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative