La Nuova Sardegna

le indagini

Inquirenti a caccia di impronte sotto esame anche le telecamere

Inquirenti a caccia di impronte sotto esame anche le telecamere

NUORO. Le indagini si annunciano difficili. Come tutte quelle che riguardano gli attentati. Niente indizi, niente testimoni, niente tracce collegabili a qualcuno se non i tre proiettili di una...

02 aprile 2016
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Le indagini si annunciano difficili. Come tutte quelle che riguardano gli attentati. Niente indizi, niente testimoni, niente tracce collegabili a qualcuno se non i tre proiettili di una pistola, forse una calibro 7,65, e i vetri rotti della bottiglia molotov lanciata nel cortiletto posteriore della villetta di via Gonario Pinna. Gli agenti della questura di Nuoro hanno inviato un dettagliato rapporto alla Procura della Repubblica. Il fascicolo sull’attentato al consigliere regionale di Sel, Daniele Cocco, è già sulla scrivania del procuratore Andrea Garau, che sta coordinando direttamente l’inchiesta.

Intanto, gli agenti della Digos e della squadra mobile, coordinati dal questore Paolo Fassari che sta seguendo con particolare attenzione la delicatissima vicenza, hanno continuato a fare verifiche sul luogo dell’attentato, dove la mattina dopo, il giorno di Pasquetta, sono intervenuti, nella massima segretezza, anche gli specialisti della Scientifica. Gli agenti hanno repertato tutti i cocci di vetro che sono stati inviati al gabinetto di polizia scientifica di Cagliari per scoprire eventuali tracce degli attentatori: impronte o qualche altro reperto biologico che possa essere collegato a un nome. Così come sono stati recuperati i i tre proiettili che si sono infilati in due punti della parete posteriore della casa e quello che ha forato il pluviale. Proiettili che potrebbero essere stati sparati da una pistola già utilizzata in altri episodi di criminalità.

Accertamenti tecnici che andranno di pari passo con le indagini che gli agenti della questura di Nuoro hanno avviato immediatamente dopo la scoperta dell’attentato nella villetta a schiera di via Pinna, a cominciare dal controllo delle telecamere installate in tutta la zona circostante oltre che quella della casa del consigliere regionale.

Gli attentatori sarebbero entrati in azione nella notte tra Pasqua e Pasquetta, quando nell’abitazione non c’era nessuno visto che il consigliere regionale stava trascorrendo le festività pasquali a Bottidda, suo paese d’origine del quale è anche sindaco. Prima hanno lanciato la bottiglia molotov contro la caldaia a gas, sul retro della villetta, dalla parte della campagna. La bottiglia si è infranta, ma la fiammata si è limitata ad annerire il pavimento e la parete della caldaia a gas, ma il fuoco non si è propagato all’interno perché altrimenti avrebbe provocato un esplosione che avrebbe provocato enormi danni alla casa. Poi, forse per la rabbia del fallimento dell’attentato, i tre colpi di pistola sparati contro la parete. E la fuga nella notte. (re.nu.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative