La Nuova Sardegna

Attentati in Sardegna, proposta choc dei sindaci: "Mandateci la Brigata Sassari"

Silvia Sanna
L'attentato a Orotelli contro il sindaco e la figlia (foto Massimo Locci)
L'attentato a Orotelli contro il sindaco e la figlia (foto Massimo Locci)

L’idea del primo cittadino di Desulo Gigi Littarru più volte bersaglio delle intimidazioni: «Il clima è avvelenato, serve l’esercito per garantire sicurezza»

03 aprile 2016
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.13226146:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2016/04/02/news/orotelli-incendiate-nella-notte-le-auto-del-sindaco-e-della-figlia-1.13226146]]SASSARI. Come nel 1992, dopo il rapimento del piccolo Farouk Kassam. Oggi come allora l’isola ha bisogno di vivere sotto controllo, perché l’emergenza attentati a sindaci e amministratori «si può combattere solo con molti occhi e molte divise in giro».

A invocare una nuova “Forza Paris” è il sindaco di Desulo Gigi Littarru. Un militare – è sottufficiale dell’Aeronautica – che vuole l’esercito, per riportare la pace soprattutto nelle zone interne e nei piccoli comuni piegati dalle bombe, dalle fucilate e dalle bande del cerino. Littarru è un sindaco nel mirino. E lo dice apertamente: «Da tempo c’è un gruppo di persone che cerca di togliere la serenità a me e alla mia famiglia. Scritte sui muri, minacce di morte, ultimamente le fucilate contro la mia casa. Una situazione non più sostenibile. Non mi dimetterò, non posso darla vinta a chi mi vuole mettere all’angolo. Ma per fare il sindaco ho bisogno di lavorare in un clima diverso, perché il compito che svolgo è delicato. Per questo lo Stato mi deve aiutare. Deve sostenere me e tutti gli altri amministratori diventati un bersaglio. Ormai siamo tanti, è un attacco quotidiano».

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Sì all’esercito. È un’idea della quale Gigi Littarru ha già parlato con il sindaco di Belvì Sebastiano Casula, molto preoccupato dopo l’attentato subito pochi giorni fa dal suo vice Maurizio Cadau. «Siamo d’accordo sul fatto che una nuova Forza Paris in Barbagia potrebbe essere una soluzione. Per tenere a freno i malviventi, per evitare che ci sia gente che spara fucilate a casaccio o che piazza bombe davanti alle case dei sindaci o ai municipi, c’è bisogno di uomini in divisa. Militari che sorveglino il territorio, che girino nei paesi, che collaborino con le forze dell’ordine locali. Non solo, la loro presenza avrebbe un altro vantaggio: farebbero girare l’economia, porterebbero un po’ di benessere nei nostri territori sempre più poveri, dove i comuni per colpa dei tagli dello Stato e della Regione faticano a garantire servizi essenziali».

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Divise e intelligence. Della nuova Forza Paris il sindaco di Desulo parlerà martedì a Belvì: qui è stata convocata la seduta della Comunità montana, in segno di solidarietà verso il vicesindaco finito nel mirino la notte di Pasqua. «Due sindaci di questo territorio hanno subito attentati – sottolinea Littarru – è tempo che arrivino le risposte: vogliamo maggiore sicurezza, con più uomini in divisa ma anche con un maggiore sforzo di intelligence». Il sindaco di Desulo chiede le telecamere in ogni angolo: «Servono vigilanza e controlli serrati, asfissianti, per scoraggiare i disonesti e per individuare chi sbaglia. Queste persone vanno arrestate e sbattute in galera, devono scontare la pena che meritano».

Porto d’arma. In attesa delle risposte «che chissà quando arriveranno», Littarru si organizza. «Ho chiesto il porto d’arma per difesa personale», racconta. E spiega che nella sua casa non ha mai tenuto pistole e fucili, e che ai figli ha sempre detto che i problemi si risolvono discutendo, mai con la violenza. «Sono profondamente convinto di questo. Ma qui il clima è pesante, compromesso. E io devo proteggere me stesso e la mia famiglia».

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