La Nuova Sardegna

La protesta dei migranti blocca Cagliari per ore

La protesta dei migranti blocca Cagliari per ore

Una settantina, tra eritrei e somali, si sono sdraiati sull’asfalto in pieno centro Tensione e tafferugli con le forze dell’ordine, una donna incinta in ospedale

05 aprile 2016
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CAGLIARI. Sette ore di trattativa, durissimi faccia a faccia con le forze dell’ordine, alcuni manifestanti particolarmente agitati accompagnati in questura, il traffico di una porzione del centro cittadino paralizzato: i migranti – una settantina tra eritrei e somali – si sono sdraiati sull’asfalto tra via Roma e il Largo Carlo Felice per dire che non vogliono rimanere in Sardegna, perché sognano altrove una vita migliore. Per questo rifiutano di farsi fotosegnalare, perché temono che l’identificazione possa impedire la partenza verso altri paesi europei, dove li attendono le loro famiglie. Intorno alle 19 il blocco è stato tolto, i migranti sono rientrati nell’albergo a Pirri dove sono ospitati dal 21 marzo, giorno dello sbarco in Sardegna.

La protesta. È iniziata nel primo pomeriggio. I migranti hanno lasciato il centro d’accoglienza e a piedi hanno raggiunto il centro della città. Un lungo corteo – uomini, donne, anche bambini – che si è fermato in via Roma, in uno dei punti a più alta densità di traffico. I migranti volevano attirare l’attenzione sulla loro situazione, per questo hanno deciso di creare disagi. Ci sono riusciti: sdraiandosi sull’asfalto hanno paralizzato la circolazione per diverse ore e le proteste sono state vivaci.

Gli scontri e la trattativa. Intorno alle 14.30, dopo l’intervento fallito dei mediatori culturali, è salita la tensione. Le forze dell’ordine hanno cercato di convincere i migranti ad andare via, alcuni hanno risposto in maniera vivace. Sono scoppiati tafferugli, qualcuno è stato spinto per terra, una donna incinta è stata soccorsa e accompagnata all’ospedale. In questura invece sono stati portati alcuni migranti molto agitati e la piazza non ha gradito. Alle 19, dopo sette ore, la resa. Il Ctm ha messo a disposizione degli autobus, i migranti sono rientrati in albergo.

Eritrei e somali. I primi sono i più tutelati: la convenzione di Dublino prevede che dopo la fotosegnalazione possano scegliere in quale paese europeo andare. I somali, invece, potranno lasciare l’isola solo al termine delle procedure per il rilascio del permesso di soggiorno.

Le reazioni. Molte proteste in città e presa di posizione anche della Regione, che riconfermando la propria politica di accoglienza ma «pretende però il rispetto delle regole e non ritiene accettabile che si creino disagi per la cittadinanza», è la nota diffusa dalla giunta Pigliaru. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda contesta la decisione di «aver fatto arrivare in Sardegna le navi con somali ed eritrei che non hanno punti di riferimento delle proprie comunità nell'isola e per questo vorrebbero ripartire subito». Centrodestra all’attacco di Governo e Regione: «Questo – dice Ugo Cappellacci (FI) – è un modello di accoglienza sbagliato e i primi a contestarlo sono gli stessi migranti». (si. sa.)

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