La Nuova Sardegna

Angelo Stochino, politico-costruttore e leader anti ruspe

di Paolo Merlini
Angelo Stochino, politico-costruttore e leader anti ruspe

Imprenditore edile, eletto con il centrodestra nel 2009 Escluso nel 2014, presentò ricorso al Consiglio di Stato

06 aprile 2016
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ARZANA. Si era rivolto persino al Consiglio di Stato, dopo le elezioni regionali del febbraio 2014, appellandosi al mancato rispetto della parità di genere nella lista del suo diretto avversario. Ma per Angelo Stochino non c’era stato nulla da fare: la sua carriera politica si fermava per un manciata di voti, l’Ogliastra perdeva uno dei due consiglieri regionali rispetto alla precedente legislatura, e lui un posto dal quale, secondo le indagini della guardia di finanza e dei carabinieri, aveva dispensato favori a profusione al proprio entourage. Classe 1970, imprenditore edile, Stochino entra in politica nel 1995 come consigliere comunale ad Arzana per il Polo delle libertà. Cinque anni dopo si ricandida e ottiene un altro successo personale: è il più votato del paese, diventa vice sindaco. Poco dopo viene nominato consulente dell’assessorato regionale alla Programmazione, allora retto da Pietro Pittalis. Si occupa di Piani integrati d’area, come si legge nella sua scheda del database del consiglio regionale. «Il riscontro pratico di questa nomina è stato l'aver attivato interventi comportanti l'ottenimento di ingenti finanziamenti», è scritto nel suo profilo istituzionale. È un po’ quello che sostengono i magistrati di Oristano, a ben guardare. Nel 2001 diventa vice coordinatore di Forza Italia per la provincia di Nuoro, e nel 2003, con la nascita della Provincia Ogliastra, «responsabile massimo del partito» in quel territorio, come si apprende ancora dalla sua scheda.

Il tempo è maturo per candidarsi alle elezioni regionali: ci prova e ci riesce al primo colpo nel 2009. Durante i cinque anni di mandato si occupa un po’ di tutto, dal porto e l’aeroporto di Arbatax al polo agroalimentate in Ogliastra. Prende a cuore il caso delle ville abusive nel litorale di Tertenia, proprio quando il procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, sta disponendo ordinanze di demolizioni lasciate nel cassetto per anni. Stochino è primo firmatario di una proposta di legge denominata “salva-abusi” o “blocca ruspe”. Il comitato Edilizia Spontanea (sic) lo acclama come un salvatore, i sindaci di molti paesi costieri lo considerano un eroe. La legge passa in commissione ma non vedrà mai l’approvazione del consiglio.

Resterà in carica sino all’inizio del 2014, e la sua rielezione alla consultazioni di febbraio sembra certa. Lui ottiene un ottimo risultato, ma il centrodestra perde e Stochino resta a terra. Presenta ricorso al Tar prima, e al Consiglio di Stato poi, ma non c’è nulla da fare.

L’amicizia con il grande manovratore degli appalti, Salvatore Pinna, nasce negli anni del mandato regionale. Il compito di Stochino, secondo gli inquirenti, è far valere la propria influenza politica così da consentire a Pinna di proporre opere pubbliche ad amministrazioni locali compiacenti, nella certezza di ottenere il finanziamento regionale. In cambio di cosa? Tangenti, dicono i magistrati di Oristano, fatturate come se corrispondessero a prestazioni professionali. In che modo? Attraverso richieste di pagamento che la S.a.m. costruzioni srl dello stesso Stochino girava alla Essepi srl di Pinna. Qualche esempio: 35mila euro il primo agosto 2014, altri sedicimila sei giorni dopo, settemila a settembre e via di seguito. Decine di migliaia di euro «con l’indicazione, nella causale, di operazioni rivelatesi inesistenti». Tangenti fatturate, insomma, e a piccole dosi, per non insospettire. «Me li dai anche in sette otto mesi, per non essere tutti assieme, i centomila», dice Stochino al telefono con Pinna. «Scaglionato, piano piano, capito?».

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