La Nuova Sardegna

Arbatax e Tertenia, le mani anche sui porti

di Paolo Merlini
Arbatax e Tertenia, le mani anche sui porti

La banda puntava ai lavori di infrastrutturazione lungo la costa ogliastrina Determinante il ruolo di Stochino per fare arrivare i finanziamenti a destinazione

06 aprile 2016
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L’ultima gallina dalle uova d’oro del sodalizio guidato da Salvatore Pinna erano i lavori di costruzione, ampliamento o infrastrutturazione di aree portuali. Due gli appalti milionari individuati in Ogliastra: i lavori di infrastrutturazione del porto di Arbatax-Tortolì e la costruzione di un porto turistico a Tertenia. Fondamentale, secondo l’accusa, il patto stretto con Angelo Stochino, il politico arzanese di Forza Italia consigliere regionale dal 2009 al 2014. Più che un patto, anzi, un sodalizio affaristico per procacciare appalti e finanziamenti, guidare le fasi di progettazione e condizionare l’aggiudicazione di lavori con persone di fiducia messe al posto giusto. Con compiti diversificati: Pinna si occupava dell’aspetto tecnico, Stochino di quello politico, esercitava cioè un lavoro di lobbying perché i finanziamenti arrivassero a destinazione, attività proseguita anche quando il politico non era più consigliere regionale e aveva perso parte della propria influenza. Cosa ci guadagnava? Tangenti, secondo i magistrati di Oristano, in forma diretta o attraverso l’impresa edile che faceva capo allo stesso Stochino.

Illuminante a questo proposito una cena che si svolge a casa del politico di centrodestra il 13 ottobre 2014, al quale partecipano Salvatore Pinna, il presidente del consorzio industriale di Tortolì-Arbatax Mimmo Lai e Michele Antonio Moi, cognato di Stochino e dipendente del consorzio. Dall’intercettazione ambientale appare chiaro che è Pinna a condurre il gioco. A lui viene riconosciuto unanimemente il ruolo del capo, e così Stochino lo presenta ai commensali: persona capace, con ottime relazioni nell’ambito professionale e negli uffici strategici regionali. Il primo argomento all’ordine del giorno, per così dire, è la scelta del Rup, il responsabile unico del procedimento, che al momento è il tecnico Cristina Simeoni. Lai dice che per lui «è pericolosa, è una che ha paura... se la fa addosso». Pinna ribatte che in quel ruolo «non ci vuole gente che ha paura», e Stochino propone di toglierle l’incarico già assegnato. Tutti concordano che al suo posto ci vuole uno «con i coglioni». Moi, cognato del padrone di casa, rassicura tutti: «Si dimette lei». Chiude Stochino: «Chi ci mettiamo?». Alla fine la scelta cadrà su Tonino Piras, responsabile del servizio tecnico di Baunei, anche lui finito agli arresti. Pinna fa capire che è un suo uomo, ed esplicita il concetto con la consueta leggerezza: «Se io gli dico piscia lì, lo fa. Gli ho salvato il culo, soprattutto economicamente». Risolto il primo problema, si passa a un altro, le modalità dell’appalto. Il presidente del consorzio industriale vorrebbe procedere con lotti da mezzo milione di euro ciascuno (l’importo complessivo sfiora i dieci milioni), ma Pinna vorrebbe un appalto unico integrato. Uno stratagemma, secondo gli inquirenti, che permette di strutturare il bando ad hoc per l’impresa verso cui pilotare l’appalto.

Da Arbatax a Tertenia. Qui il porto è proprio da costruire. E prima bisogna ovviamente progettarlo. Stochino, che è consigliere regionale, porta a casa un milione 800mila euro per la progettazione del primo lotto, «pur consapevole dell’impossibilità di una sua realizzazione», affermano i magistrati. A questo punto servono gli agganci giusti al Comune di Tertenia. La ditta Pinna & Stochino li trova nell’assessore ai lavori pubblici Franco Lai e nel tecnico comunale Alessandro Ghiani. Serve il progetto, a proposito: Pinna lo commissiona all’ingegnere Andrea Ritossa, e lo consegna all’assessore Lai, il quale lo gira a Ghiani, che afferma di esserne l’autore. È ancora il tecnico comunale a predisporre il bando di gara secondo le indicazioni di Pinna e nominare i commissari di gara da lui indicati. Compiacenti, secondo i magistrati: l’ex direttore del Genio civile di Nuoro, l’ingegnere Giovanni Chierroni, e Walter Quarto, funzionario del Provveditorato regionale delle opere pubbliche. La gara viene aggiudicata a un raggruppamento temporaneo di imprese, dove accanto alla capogruppo MarTech (la stessa del porto di Arbatax), troviamo la Essepi Engineering di Pinna, il suo socio Francesco Chessa, l’ingegnere Viviana Stochino (sorella del politico Angelo, e socia nell’impresa edile di famiglia) e due geologi.

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