La Nuova Sardegna

I sindaci esultano: «Ora voliamo a Dublino»

di Giovanni Bua
I sindaci esultano: «Ora voliamo a Dublino»

Nella capitale anche Bruno (Alghero) e Sanna (Sassari). L’opposizione: «Siamo fuori tempo massimo»

08 aprile 2016
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SASSARI. Incontro preliminare con il presidente Francesco Pigliaru e l'assessore dei Trasporti Massimo Deiana. E selfie finale di fronte al ministero con il Ceo di Ryanair Michael O’Leary, con appuntamento fissato tra due settimane a Dublino per «consolidare l'iniziativa presa dalle aziende isolane e finalizzata ad attività che prescindono dagli aiuti di Stato e dai risultati della procedura di infrazione avviata dalla Ue». Sono soddisfatti del risultato della sgambata romana i due primi cittadini di Sassari e Alghero Nicola Sanna e Mario Bruno, che avevano annunciato un blitz in piena regola al faccia a faccia tra il ministro Delrio, i governatori della Sardegna e dell’Abruzzo e i vertici di Ryanair.

Poco più di una provocazione, con i due sindaci che in realtà hanno dialogato con Pigliaru e Deiana prima che partisse il vertice al Ministero, mettendo la parola fine alle polemiche dei giorni scorsi sulla possibilità o meno della Regione di «forzare la mano» e convergendo «sulla necessità di intervenire nel rispetto del quadro normativo». E hanno poi “agganciato” a margine sia il ministro che i pezzi grossi della compagnia low cost.

«Una missione positiva – spiega Sanna – perché la presenza di noi sindaci è servita a rappresentare l'esigenza della continuità dei servizi di trasporto per l’Isola, oltre alla necessità di rivedere la questione dell'aumento delle tasse aeroportuali considerata la questione dell'insularità. Abbiamo incontrato anche i vertici di Ryanair che ci sono apparsi fiduciosi e con i quali ci incontreremo a breve». «Ora il Governo e la Regione devono fare tutta la loro parte – gli fa eco il collega Bruno – Vogliamo proseguire in un rapporto che è andato avanti negli anni con successo, non tanto in un'ottica monopolistica, ma che includa anche Ryanair. La prossima settimana andremo a Dublino con proposte concrete per una soluzione».

Ma se i sindaci festeggiano non si placa la polemica, tutta interna all’Isola. Prima di tutto con il “fuoco amico” del senatore Silvio Lai. Che, accolte con soddisfazione le buone notizie arrivate dal vertice, sottolinea: «Per ciò che riguarda il dibattito in Sardegna è la seconda smentita per tutti coloro che in questi mesi hanno criticato l'azione della Regione. Le garanzie chieste da Ryanair erano e sono di competenza governativa». E nel caso il messaggio non fosse abbastanza chiaro ribadisce: «Le aspettative rispetto al delicatissimo incontro di oggi erano molto elevate anche perché il Governo si è esposto a discutere con una singola compagnia che risponde ai suoi azionisti sul piano economico e non certamente sul piano sociale o istituzionale e per questa delicatezza, si sapeva avrebbero partecipato solo i presidenti di regione e il Ministro, a parte i selfie in strada».

Alzo zero generale da parte dell’opposizione. Con il consigliere regionale algherese Marco Tedde che attacca: «Nessun risultato tangibile in un incontro fuori tempo massimo per salvare la stagione in cui ci si limita a prendere atto che occorre intervenire nel rispetto del quadro normativo attuale. Hanno scoperto l'acqua calda e cioè direttive adottate già due anni fa da Bruxelles».

Sulla stessa linea il coordinatore regionale di Forza Italia, ed ex governatore, Ugo Cappellacci: «Smentita la bufala del ce lo chiede l'Europa e caduta ogni altra scusa accampata dalla Giunta regionale in questi anni, compresa quella del non voler incontrare la compagnia aerea, ora non hanno più alibi. Se continueranno a non fare nulla è solo per incapacità politica e non perché qualcuno o qualcosa lo impedisce».

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