La Nuova Sardegna

Sassari-Olbia, l’Anas mette il turbo: la strada sarà completata nel 2018

di Dario Budroni
Sassari-Olbia, l’Anas mette il turbo: la strada sarà completata nel 2018

Il presidente nei cantieri dopo lo scandalo tangenti: 4 lotti saranno chiusi entro l’anno. Il 50 per cento della strada sarà percorribile entro il 2016

09 aprile 2016
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SASSARI. Tra ruspe accese e lingue di asfalto, tra lavori mai partiti e cantieri che odorano di mazzette. Il presidente dell’Anas, Gianni Armani, è volato in Sardegna per metterci la faccia, per verificare di persona lo stato dei lavori della Sassari-Olbia. La quattro corsie è appena finita al centro dello scandalo Sindacopoli, per il pagamento di tangenti sui lotti 3 e 8, dopo quasi quattro anni di lavori rallentati da mafia e burocrazia. Così il Gianni Armani ha preferito controllare con i suoi occhi. Ci ha tenuto a sottolineare che l’Anas è una azienda pulita e che le mele marce saranno estirpate. Ma allo tempo è apparso ottimista sui tempi. Secondo il presidente nazionale dell’Anas la Sassari-Olbia si trova a un passo della svolta. Entro un mese e mezzo saranno aperti quattro lotti e ripartiranno i lavori nei cantieri attualmente chiusi per mafia. Inoltre saranno avviati quei cantieri che ancora non hanno visto la luce. Per Gianni Armani la strada più attesa degli ultimi anni sarà conclusa nel 2018, mentre entro la fine del 2016 si potrà percorrere il 50 per cento dell’arteria.

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Le rassicurazioni. Gianni Armani ha visitato tutti i cantieri, lotto per lotto, da Olbia a Sassari. «Sono venuto qui per verificare l’avanzamento dei lavori e per capire come recuperare i tempi – dice il presidente Anas –. Questo è uno spaccato dell’Italia. Ci sono aziende che hanno avuto difficoltà finanziarie, organizzative e anche giudiziarie. E nonostante questa situazione i cantieri riusciranno ad andare avanti. Le istituzioni si sono mosse per superare tutti i problemi».

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Prime aperture. Sono quattro i lotti vicini all’apertura: 0, 1, 7 e 8, tutti attorno all’80 per cento di avanzamento. Tra un mese e mezzo, due al massimo, si potrà sfrecciare sull’asfalto fresco della quattro corsie per un totale di circa 30 chilometri. «Sì, il mio obiettivo è inaugurare insieme i quattro lotti – afferma Armani –. I presupposti ci sono, le anziende vogliono lavorare».

Mafia in cantiere. Prima dell’inchiesta Sindacopoli, al finire nell’occhio del ciclone erano stati i lotti 5 e 6, il primo fermo al 2,6 per cento e il secondo al 9. Ora sono chiusi per mafia. La Tecnis, la società che si era aggiudicata i due appalti, è guidata da un commissario dopo alcune infiltrazioni mafiose al suo interno. «Finalmente i due cantieri di Tecnis potranno ripartire – continua Armani –. Il commissario è un interlocutore in grado di preservare il tessuto industriale dell’azienda e questo ci consentirà di ultimare i lotti. La struttura ormai è indenne dai danni del passato».

Cantieri mai aperti. Poi ci sono i lotti 2 e 4. Sono talmente lenti da non essere mai partiti. Il 2 era stato bloccato dalla Gallina prataiola e dalla Vidoni, la società finita al centra di un’altra inchiesta giudiziaria, ma che non ha nulla a che fare con la Sassari-Olbia. «In questo caso c’è la progettazione esecutiva e mettiamo alla prova le aziende per ripartire» dice fiducioso Armani.

Lotti 3 e 9. L’avanzamento dei lavori sul numero 3, che insieme all’8 è entrato nel giro delle mazzette di Sindacopoli, è attualmente al 30 per cento. E poi c’è il lotto 9: il cantiere alle porte di Olbia, che vanta un avanzamento del 76 per cento, è chiuso perché una delle aziende che costituiscono la consortile è in liquidazione. I lavoratori sono senza stipendio. «Il lotto è quasi completato, ma adesso ripartirà» assiucura il presidente dell’Anas.

L’ultimazione. Insomma, secondo le previsioni dei vertici Anas tra un mese e mezzo saranno inaugurati quattro lotti e nei cantieri fermi o mai partiti cominceranno a operare le ruspe. «Entro la fine dell’anno avremo il 50 per cento percorribile – afferma Gianni Armani –. I cantieri che partono ora hanno come scadenza la metà del 2018. Ma ci sono buone possibiltà che si possano anticipare i tempi. L’Olbia-Sassari è una strada fondamentale per la Sardegna. L’attuale arteria è pericolosa e complicata, ci circolano troppi mezzi pesanti. Faremo di tutto per donare all’isola la quattro corsie in tempi brevi».

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