La Nuova Sardegna

SASSARI. Anche la politica scende in campo per chiedere la verità sulla Moby Prince. E lo fa con il suo massimo esponente, il presidente della Repubblica. «A 25 anni dal più grave incidente della navigazione civile italiana, desidero rinnovare il più deferente ricordo delle 140 vittime della Moby Prince – afferma Sergio Mattarella –. Il percorso giudiziario si è concluso. Il Senato ha deciso, dal canto suo, di promuovere una commissione d'inchiesta sulle cause del disastro. Mi auguro che la ricerca della verità possa essere pienamente soddisfatta».

E oggi sarà proprio il presidente della commissione, Silvio Lai, a rappresentare il Senato durante la commemorazione a Livorno. «L’istituzione di una commissione d’inchiesta testimonia quanto ancora oggi sia importante cercare la verità – dichiara il senatore Pd –. I familiari delle vittime ci hanno detto: “voi siete l’ultima speranza di arrivare alla verità”. Abbiamo deciso di iniziare il nostro lavoro proprio da loro, da chi ha sofferto in prima persona per la perdita degli affetti più cari ma anche da chi in questi anni ha svolto un prezioso e accurato lavoro di raccolta di dati ed elementi utili alla ricostruzione dei fatti».

Dopo l’audizione dei familiari e il sopralluogo a Livorno la commissione ha avviato un lavoro di analisi della fase processuale e di verifica delle inchieste giornalistiche. «Abbiamo già potuto constatare che ci sono fatti non spiegati, in contrasto con le sentenze o fatti che non sono stati presi in considerazione, che ci sono strade che non sono state esplorate, ma occorrono nuove perizie perché quelle sinora fatte hanno portato risultati contrastanti. Sono due gli aspetti che vogliamo approfondire – dice ancora Lai –. Il primo riguarda ciò che è avvenuto nella collisione in mare, su cui restano molti dubbi e il secondo aspetto riguarda ciò che è avvenuto all’interno della Moby, la sopravvivenza delle vittime, l’esplosione a bordo, lo stato di sicurezza della nave». (al.pi.)