La Nuova Sardegna

PdS, prove di indipendentismo

di Francesco G. Pinna
PdS, prove di indipendentismo

Maninchedda e Sedda: subito l’agenzia delle entrate sarda. Bocciata la Asl unica

11 aprile 2016
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ABBASANTA. Più impegno per l'agricoltura, no alla Asl unica, sì al Partito della nazione sarda, via libera all'Agenzia sarda delle entrate, alleanze elettorali sì ma non a tutti i costi, confronto alla pari (da Stato a Stato) con il Governo nazionale e naturalmente la conferma dell'impegno per l'indipendenza della Sardegna.

C'è di tutto e di più nel documento politico approvato ieri mattina al centro Losa di Abbasanta dalla affollatissima assemblea nazionale del Partito dei sardi. A illustrare il documento era stato in apertura dei lavori il segretario nazionale Franciscu Sedda partendo proprio dall'impegno per l'indipendenza. «Un impegno che stiamo mantenendo ed è per questo che il nostro partito sta crescendo in termini di iscritti e di consensi. Siamo entrati in Consiglio regionale con il 2,7 per cento. Se si votasse oggi avremo il 6 o il 7 per cento, forse anche di più, ma puntiamo ancora più in alto», ha detto Sedda spiegando che l'istituzione dell'Agenzia delle entrate, che ormai è solo questione di tempo, sarà un passo chiave del percorso che porterà alla indipendenza della Sardegna. Il via libera della Commissione è stato annunciato per domani, o al più tardi per mercoledì, dal consigliere regionale Gianfranco Congiu e a quel punto la parola passa al presidente Pigliaru, che con l'approvazione del documento politico della segreteria è stato invitato dall'assemblea a «impegnarsi perché la proposta di legge venga immediatamente inserita nel calendario dei lavori del Consiglio regionale».

«Con l'Agenzia sarda delle entrate ci stiamo organizzando per avere il nostro ministero delle Finanze e poter gestire direttamente un fisco più equo rispetto a quello dello stato italiano», ha spiegato il presidente del partito Paolo Maninchedda che è anche intervenuto sulla questione dei rapporti col Governo nazionale parlando senza mezzi termini di "storica slealtà" dello Stato italiano nei confronti della Sardegna. «Serve un rapporto alla pari da Stato a Stato, perché quando agiamo da Stato i risultati arrivano», aveva detto da parte sua il segretario Sedda lanciando un appello al presidente della Regione per un cambiamento di passo nel confronto col Governo nazionale. Diretto a Pigliaru anche l'affondo di tutto il partito sul progetto della Asl unica dell'assessore alla sanità Luigi Arru. «Non serve a ridurre i costi e rischia di peggiorare i servizi sanitari», ha sintetizzato per tutti il consigliere regionale Augusto Cherchi ricordando che il progetto di legge presentato dal PdS nel 2014 prevedeva tre Asl. Di agricoltura ha parlato invece il consigliere Pier Marco Manca, chiedendo in particolare il trasferimento in Sardegna dell'organismo pagatore dei premi comunitari che ora ha sede a Roma. I suoi ritardi, ha detto Manca, stanno mettendo a rischio il futuro dell'agricoltura sarda. Il documento contiene anche un messaggio chiaro per i partiti della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni amministrative. Il Partito dei sardi è disponibile alla massima convergenza ma chiede reciproco rispetto: «Gli unici garanti dei nostri candidati siamo noi». All'assemblea del partito dei sardi ha partecipato con una delegazione anche l'ex consigliere regionale del Movimento per la Zona Franca Modesto Fenu col quale è già in atto un percorso di collaborazione che di fatto costituisce la prima tappa del percorso, che dovrà portare al Partito della nazione sarda, confermato dal documento approvato ieri dall'assemblea nazionale come obiettivo strategico del Partito dei sardi.

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