La Nuova Sardegna

Trivelle, caos sul referendum: Partito democratico sempre più diviso

di Dario Budroni
Una trivella per l'estrazione marina
Una trivella per l'estrazione marina

Il governatore Francesco Pigliaru verso l’astensione, il sindaco di Sassari Nicola Sanna per il «Sì» Il centrodestra: «I democratici tradiscono il Consiglio»

11 aprile 2016
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SASSARI. Le trivelle danno una ulteriore agitata alle acque democratiche. In casa Pd la spaccatura sul referendum diventa sempre più evidente. I correntoni sono due: c’è chi si asterrà, seguendo la linea dei vertici nazionali, e chi si recherà alle urne per votare «Sì». Ma a gettare nuova benzina sul fuoco, due giorni fa, è stato un post su Facebook digitato dal presidente della Regione Francesco Pigliaru. Il governatore ha più che lasciato intendere che domenica non andrà a votare. Una posizione che si avvicina molto a quella di Matteo Renzi e del segretario regionale Renato Soru, che pochi giorni fa ha definito «inutile» la consultazione. Nel frattempo, invece, Gianfranco Ganau continua la sua battaglia per il «Sì». Il presidente del Consiglio regionale scende in piazza e partecipa ai flash mob. E dalla sua parte si ritrova addirittura il suo successore sulla poltrona di primo cittadino: il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha appena annunciato che tra sei giorni metterà una croce sulla casella del «Sì».

La spaccatura. È una questione settimane. Perché a settembre il gruppo dem in consiglio regionale si era schierato compatto contro le trivelle, a eccezione di Gavino Manca. Ora invece la situazione è del tutto cambiata. E la posizione di Pigliaru ha arroventato il dibattito. Il suo post su Facebook ha fatto il pieno di consensi ma anche di critiche. Così in suo soccorso arriva il capogruppo del Pd in Consiglio, Pietro Cocco. «La posizione di Pigliaru è chiara e netta – dice Cocco –. Fra chi sostiene il contrario ci sono coloro che lo fanno in modo strumentale e in assoluta malafede. Il presidente ha spiegato che non si sta chiedendo l’autorizzazione all’impianto di nuove trivelle, prendendo così le distanze da comode posizioni demagogiche». Poi Cocco precisa: «A chi dice che è stato il Consiglio regionale uno dei promotori del referendum, va ricordato che i contenuti sono stati modificati in un momento successivo al voto dell’assemblea, che si era espressa su sei quesiti referendari e non su uno».

Sanna per il Sì. Il sindaco di Sassari Nicola Sanna invita tutti i cittadini a recarsi alle urne secondo coscienza. Ma soprattutto si schiera per il «Sì», trovandosi d’accordo con Ganau. «Un sì per il referendum che non vuole essere una chiusura netta, ma che rappresenta una posizione di appoggio al principio della sostenibilità ambientale e delle risorse del nostro Paese e della terra in generale – spiega Sanna –. Se questo referendum potrà servire a non distruggere completamente le risorse fossili ancora disponibili per una ricchezza strategica futura, allora metterò un segno sul sì».

Cocco e Cappellacci. E nel frattempo è nato un notevole battibecco tra il coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci e il capogruppo Pd Pietro Cocco. L’ex governatore, che insieme a tutto il partito voterà «Sì», ha attaccato Pigliaru. «Una posizione pavida e incoerente: primo perché la Sardegna grazie al Consiglio è tra le promotrici e invece lui sta battendo ritirata per non disturbare Renzi – dice Cappellacci –. Secondo perché da presidente della Commissione Enve avrebbe il dovere di sostenere il referendum». Cocco non ci ha pensato due volte a rispondere all’esponente azzurro: «Che le accuse arrivino persino da Cappellacci ha del ridicolo e dell’inquietante, visto che sono ancora tanto vicini i tempi di Suelli in cui l'ex presidente voleva svendere la Sardegna e sacrificarla al grande business dell'eolico». Ma l’ex governatore non ha perso tempo: «Il Pd ha cambiato idea con un incredibile voltafaccia. Spieghi i “nobili” motivi che hanno determinato questo ripensamento. La smettano di arrampicarsi sugli specchi, di buttarla in rissa per confondere le acque perché non attacca».

Dibattito diffuso. Il post di Pigliaru ha scatenato reazioni un po’ dappertutto. Anche il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha attaccato il governatore: «Pigliaru tradisce la decisione del Consiglio. Il problema sul piano politico è gravissimo e sul punto, che non è derubricabile a diatriba interna al Pd, chiederemo al presidente Ganau di convocare con urgenza il Consiglio in settimana. Sembra una barzelletta e invece è l’ennesima dimostrazione di subalternità di Pigliaru al Governo Renzi». Nel frattempo è arrivata l’adesione al «Sì» anche da parte del Sisma, la Sinistra indipendentista sarda-Movimento anticapitalista.

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