La Nuova Sardegna

In 2 pronti a parlare col magistrato

di Enrico Carta
 In 2 pronti a parlare col magistrato

La Squadra si sfalda, alcuni dei protagonisti pronti a rispondere agli inquirenti

13 aprile 2016
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ORISTANO. Un’altra giornata calda. Tra Roma e Oristano, l’acqua dell’inchiesta sulla “Squadra” degli appalti continua a bollire. Nella capitale, dopo che il funzionario dell’Anas Nicola Dinnella si era avvalso della facoltà di non rispondere, sarà la volta dell’imprenditore Girolamo De Sanctis titolare dell’omonima ditta che si occupava dei lavori sulla Sassari-Olbia. L’interrogatorio si svolgerà di fronte al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma e la mattinata garantirà certezze. Sembra infatti che Girolamo De Sanctis, assistito dall’avvocato Filippo Dinacci, sia intenzionato a rispondere alle domande che gli verranno fatte.

E da spiegare ne avrebbe parecchio, visto che i suoi dialoghi continuamente intercettati lo portano al centro dell’inchiesta che ha travolto il sistema, comandato dall’ingegnere desulese Salvatore Pinna. Il giro di tangenti e di appalti pilotati avrebbe infatti coinvolto in pieno la sua ditta e proprio per l’appalto più cospicuo ovvero quello per la strada che collega Sassari al capoluogo gallurese.

Da piazzale Clodio a Roma si fa un salto sino a piazzale Aldo Moro al palazzo di giustizia oristanese, dove gli interrogatori di fronte al giudice per le indagini preliminari, Annie Cecile Pinello, sono conclusi. Non quelli di fronte al pubblico ministero Armando Mammone che coordina l’inchiesta affidata ai carabinieri della Compagnia di Tonara e al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza. In procura a Oristano, dopo aver avuto qualche problema di salute la scorsa settimana, arriverà uno dei personaggi chiave del nucleo nuorese dell’inchiesta. Accompagnato dall’avvocato Mario Canessa, l’ex presidente del Consorzio Industriale dell’Ogliastra, Beniamino Lai avrà un faccia a faccia col sostituto procuratore. L’intenzione dell’indagato finito ai domiciliari è quella di rispondere alle domande e quindi di chiarire la propria posizione. Le contestazioni che lo riguardano hanno a che fare con l’appalto del porto di Tortolì-Arbatax, un altro affare sul quale la “Squadra” aveva messo gli occhi e puntato per riuscire a ottenere gli incarichi di progettazione tanto cari. Da questi infatti sarebbero arrivati non solo i soldi direttamente collegati al finanziamento, ma anche quelli che dovevano poi servire per garantirsi le “buone parole” dei consiglieri regionali Angelo Stochino e Antonello Peru.

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